Parla Ravaglia: "Ecco cosa vuole Italiano e vi dico il mio sogno"
L'intervista al portiere rossoblù, più volte protagonista in questa stagione e pronto a confermarsi

Sul rigore parato a San Siro contro l'Inter
Di quello e del rigore parato a Napoli ogni tanto riguardo i video per riviverne l’emozione. Al Meazza c’erano tutti i miei amici, che a ogni trasferta prendono un furgone e vengono assieme a guardarmi, sempre nel settore ospiti: sul rigore uno è caduto dalle gradinate, l’altro ha perso le scarpe, mio fratello era in ultima fila col cappuccio in testa più teso di me in campo. È bello aver condiviso un momento così con chi mi supporta da sempre, è la compagnia degli amici di infanzia con cui esco ancora oggi, a volte s’aggrega qualche compagno di squadra. È speciale essere un bolognese che gioca nel Bologna.
Tra Fantacalcio e realtà: gli aneddoti su Italiano e Skorupski

Mi prende mio fratello e mi mette sempre titolare a prescindere. Ma giuro che se gioco lo scopre pure lui all’uscita delle formazioni. E lo stesso vale per me, il mister ci dà l’undici nello spogliatoio. Italiano aveva detto subito di voler mantenere l’alternanza, per tenerci tutti coinvolti e spronarci ad alzare l’asticella. Io e Skorupski abbiamo un rapporto di grande stima, ci aiutiamo e in allenamento i preparatori organizzano delle sfide a chi prende meno gol. Anche con Bagnolini, bravissimo portiere e ragazzo, però essendo il più piccolo gli tocca venir preso in mezzo quando si ride e si scherza. Capitava anche a me: ti fan portare le bottiglie, ti danno le colpe se manca qualcosa, dinamiche per sdrammatizzare.
Hai mai pensato a un futuro lontano da Bologna?
Mai. Dal primo giorno in prestito ho avuto l’ossessione di tornare al Bologna e realizzare il sogno del dodicenne entrato a Casteldebole ad agosto 2012. Ringrazierò per tutta la vita Mihajlovic, primo a farmi esordire, e tutti gli altri allenatori e preparatori parte del mio percorso.