E chi in questi mesi a Bologna non ha sognato?

La squadra rossoblù sta vivendo uno dei migliori periodi della sua storia recente, e vuole gettare le basi per un futuro ancora più roseo.

Sono diversi gli artefici di questo capolavoro, ognuno con un ruolo fondamentale e determinante.

Tra di essi anche Federico Ravaglia, secondo portiere dei rossoblù, nato a Bologna e dunque profondamente legato a questi colori e a questa città.

Il classe ‘99 ha rilasciato un’intervista a La Repubblica, rivelando le sue sensazioni e i suoi obiettivi futuri.

Chi deve risollevare il morale dopo la sconfitta di Parma?

Penso a Lyko, Lollo, Orso, che è serio e concentrato ma trova sempre modo per strapparti un sorriso nei momenti difficili, non frequenti in questo campionato. Smaltita la rabbia, s’inizia a studiare gli errori per non ripeterli in una partita col Milan importantissima. Poi, sì, quel rigore è stato un fulmine a ciel sereno. Beukema ha provato proprio a toglierlo, il braccio. Una dinamica così non è una cosa allenabile, e ormai vedi difensori costretti a correre braccia dietro alla schiena.

Federico Ravaglia
Federico Ravaglia (ph. Image Sport)

La preparazione sui rigori

Oltre al mio studio personale, da quest’anno coi preparatori Sicignano e Rosati guardiamo ad ogni gara i possibili rigoristi avversari e scegliamo una strategia specifica per ognuno. Con lo Shakhtar ha funzionato benissimo, poi ci sono attimi in cui vincono le sensazioni del momento come su Bonny, e non è andata…

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