Casale: "Bologna non è un passo indietro nella mia carriera. Io come Calafiori? Rispondo così"
Le prime parole del neo difensore rossoblù presso la sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli
Sulle difficoltà difensive del Bologna
Ho parlato con il mister e mi ha fatto capire cosa vuole lui a livello difensivo. In questi anni avendo cambiato tanti allenatori ho giocato in tutti i tipi di difese possibili. Qui cercherò di portare l'esperienza di questi anni, con la consapevolezza che so cosa chiede l'allenatore. Tre partite sono poche per giudicare, sono certo che adesso sistemeremo un po' di cose.
Sull'essere leader
Cercherò di portare tutto quello che ho imparato in questi anni. Avendo parlato con il mister ho capito perfettamente cosa chiede. Sicuramente posso aiutare i miei compagni stranieri appena arrivati. Le mie doti? Posso migliorare ancora su tante cose, ma mi sento sicuro nei duelli aerei e dalla mia ho anche forza fisica nel lungo.
Sul passaggio di carriera
Ho sentito dire che per me questo sia un passo indietro, ma non penso affatto che sia così. Sono in una società solida, in una squadra forte, che gioca la Champions League, con un bravo allenatore. Sono nel pieno della mia maturità e lo vedo come un passaggio importante di carriera. Sono sicuro che questa sia la piazza giusta dove tirare fuori quel qualcosa in più che mi consentirà di migliorare.
Sulla trattativa con il Bologna
Prima giravano solo delle voci, ma la Lazio non ha mai aperto alla possibilità di un trasferimento. Poi mi sono reso conto che non c'era più la fiducia e ho parlato in prima persona con il direttore che mi ha mostrato tantissima fiducia e non ho esitato un attimo dal venire qui. Sono stato fortunato perché nonostante fossero gli ultimi giorni di mercato è stata una trattativa rapida.
Sulla Nazionale
Sicuramente è un sogno. La convocazione che c'era stata all'inizio della passata stagione mi aveva fatto accarezzare quel sogno. Purtroppo, sopratutto per colpa mia, è durato poco. Il mio obiettivo è riprendermi la convocazione.
Sul paragone con Calafiori
È difficile paragonarsi ad altri giocatori. Non ho conosciuto personalmente Riccardo ma ovviamente in questi anni ho sentito parlare di lui. È stato sfortunato per gli infortuni che ha avuto ma nonostante questo ha dimostrato di arrivare qui in punta di piedi e diventare uno dei giocatori più importanti della Serie A. Nel nostro mondo può essere sia una cosa positiva sia negativa: basta quel poco per scalare una montagna difficile ma basta un attimo per tornare indietro. Un po' come è successo a me nella scorsa stagione alla prima difficoltà della mia carriera. Non mi voglio paragonare a lui perché sarebbe sbagliato ma ho la possibilità di fare un grande campionato.