Sulla qualificazione in Champions League

Un’esperienza mai fatta in vita mia. Io ero seduto in panchina, chiunque entrava segnava. Le partite stavano 0-0 e alla fine le vincevamo, mai vista una magia simile: qualsiasi cosa succedeva era positiva. Tutto era un successo, solo io stavo sempre in panchina.

L'esclusione dalla lista Champions

Mi ha sorpreso, è una decisione che ho dovuto accettare. Da lì però ho tirato fuori il meglio, mi sono messo a lavorare duro e bene, sono contento di come l’ho gestita.

La gestione dei momenti difficili

Sono sempre stato così: se ho una sfida non mollo. So quanto sono costato al Bologna e cosa si aspetta da me il club: devo ripagarlo. Però sì, sono fiero di come ho gestito il periodo difficile. Certo, ti fai delle domande e vieni assalito dai dubbi. Magari vai fortissimo in 49 club e al cinquantesimo non ti trovi, succede. Ci ho pensato: “magari non sono appropriato per il Bologna”, ma non è così, qui sto bene.

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano (ph. Image Sport)

Sulla fase difensiva

Non credo che la mia fase difensiva sia poi così male, però forse voi che mi vedete da fuori pensate che faccia schifo. Ok, non è la mia specialità e posso migliorarla.

Su Vincenzo Italiano

Mi piace molto, come tecnico e persona. Sprizza energia da tutti i pori. È empatico, uno vero: se ha qualcosa viene e te lo dice. Parla molto, ti dà spiegazioni e riscontri.

Il lavoro dell'esterno d'attacco con Italiano

Mi sento più a mio agio in questa posizione, tira fuori il meglio di me. Motta e Italiano chiedono agli esterni un lavoro molto diverso.

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