Karlsson crede nella rinascita: "Mai pensato di andarmene. Rispetto all'anno scorso..."
Le parole dell'attaccante svedese dei rossoblù sulla voglia di riprendere in mano la propria avventura sotto le due torri
Sulla qualificazione in Champions League
Un’esperienza mai fatta in vita mia. Io ero seduto in panchina, chiunque entrava segnava. Le partite stavano 0-0 e alla fine le vincevamo, mai vista una magia simile: qualsiasi cosa succedeva era positiva. Tutto era un successo, solo io stavo sempre in panchina.
L'esclusione dalla lista Champions
Mi ha sorpreso, è una decisione che ho dovuto accettare. Da lì però ho tirato fuori il meglio, mi sono messo a lavorare duro e bene, sono contento di come l’ho gestita.
La gestione dei momenti difficili
Sono sempre stato così: se ho una sfida non mollo. So quanto sono costato al Bologna e cosa si aspetta da me il club: devo ripagarlo. Però sì, sono fiero di come ho gestito il periodo difficile. Certo, ti fai delle domande e vieni assalito dai dubbi. Magari vai fortissimo in 49 club e al cinquantesimo non ti trovi, succede. Ci ho pensato: “magari non sono appropriato per il Bologna”, ma non è così, qui sto bene.
Sulla fase difensiva
Non credo che la mia fase difensiva sia poi così male, però forse voi che mi vedete da fuori pensate che faccia schifo. Ok, non è la mia specialità e posso migliorarla.
Su Vincenzo Italiano
Mi piace molto, come tecnico e persona. Sprizza energia da tutti i pori. È empatico, uno vero: se ha qualcosa viene e te lo dice. Parla molto, ti dà spiegazioni e riscontri.
Il lavoro dell'esterno d'attacco con Italiano
Mi sento più a mio agio in questa posizione, tira fuori il meglio di me. Motta e Italiano chiedono agli esterni un lavoro molto diverso.
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