L'esoterismo del Castellani, un campo storicamente difficile: raddrizzato un match nato storto
Il solito Empoli-Bologna al Castellani anche se stavolta almeno non ha piovuto. I rossoblù però continuano ad avere difficoltà sul campo dei toscani
Empoli non è mai stata una trasferta banale, agevole e giammai nata sotto una buona stella. Abbattuto lo 0 (ZERO) della casella vittorie dopo 114 anni di storia, grazie anche alla predisposizione del nostro ex allenatore verso la dea bendata. La cittadina toscana dicevamo, è stata sempre fucina di angherie a vario titolo: dal meteorologico (piogge e fortunali sono stati una costante per anni), di traffico (ah anche sabato sera eh… incidente sulla FI-PI-LI e chiusura autostradale, immancabile, tra Calenzano e Barberino schivata sul gong delle 24), di infortuni durante la settimana della partita…
Insomma una vera e propria nemesi, culminata nelle apparizioni del 2022 e 2023 con due autogol dei rossoblù nei primi secondi di gioco (Bonifazi al 54” e Lucumi al 36”) sempre nella stessa porta, liti tra dirigenti e tifosi, tra dirigenti e Presidente e poi pali, rigori sbagliati, portieri che ne parano di ogni…va beh… Quindi ancora ebbri di Borussia Dortmund, carichi come delle molle eccoci al Castellani. Il colpo d’occhio del settore ospiti (21€ il costo del ticket), favorito dalla vicinanza e dal fatto che sia sabato sera, è molto buono e sono 2187 gli accessi ai tornelli più altri regaz sono presenti in tribuna.
Sgomento: quasi ad inizio partita trapela la notizia che mister Italiano da quando allena in serie A non ha mai vinto in riva all’Orme. Ci si domanda lecitamente: “non è che magari, unito alla poca inclinazione della già citata Dea Bendata ad avere un occhio di riguardo verso questo Bologna, ci scappa l'ennesima partita “pugnetta” in quel di Empoli?” Comunque non piove ed è già una mezza vittoria.
Inizia il match, i biancazzurri hanno la stessa simpatia e stile del Vicenza di Guidolin. I falli sui nostri si ripetono con una costante che Avogadro spostati proprio… ma La Penna, arbitra con il radar stando sempre a distanza siderale dall'azione, si vede che non funziona e i cartellini rimangono intonsi e soprattutto in tasca.
L'estemporaneo vantaggio empolese con Colombo
Dopo il nulla cosmico di inizio gara, al minuto 24, come sempre accade da queste parti, senza sapere perché e soprattutto in quale maniera sia stato possibile, c'è il vantaggio empolese con Lorenzo Colombo, già “apprezzato” per la “grande sportività” dopo un fallo su Beukema (potrebbe essere la punta ideale per la Roma di Pellegrini e Mancini), bravo a buttare in rete un cross dalla sinistra di Pezzella scattato sul filo del fuorigioco.
Rispondiamo subito al vantaggio empolese con la prodezza di Dominguez
Il Bologna barcolla per qualche istante ma la squadra di Italiano è tosta e si compatta. I Regaz sanno come reagire e sul tramonto del primo tempo, dopo qualche scintilla che faceva presupporre un positivo clothing di frazione, ecco il pari: tutto scaturisce da una uscita a vuoto del portiere Vasquez, dalla quale nasce una rimessa laterale battuta velocemente dal Bologna, il pallone arriva a Lykogiannis, pronto a crossare, riceve in'area di rigore “El Nene” Dominguez, l'argentino la spara da destra a sinistra sul secondo palo infilandola tra le gambe del portiere toscano (stiamo parlando di calcio, buoni eh…).
Secondo tempo poco brillante ma senza correre rischi
Il secondo tempo si trascina stancamente verso un pari che accontenta, solo in campo, un po' tutti. Loro hanno continuato a sciorinare un non gioco davvero irritante e una esasperata ricerca del contatto fisico; Noi eravamo davvero stanchi, mentalmente più che fisicamente, le tossine di martedì hanno pesato parecchio nella prestazione.
Consapevolezze di una partita che prolunga la striscia positiva dei rossoblù
Tirando le somme, abbiamo portato a casa dalla Toscana: un'altro punto che muove la classifica, la consapevolezza che Empoli è davvero un’amara appendice della parola “sfiga”, per quanto mi riguarda una maglia da Champions di Sua Eccellenza Remo Freuler (Grazie Ragaz), e tanta fiducia in questo gruppo che, anche in una serata non proprio al meglio delle possibilità psico-fisiche, riesce a trovare le risorse per raddrizzare una partita (strano?) nata storta.
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