Nel ricordo di Schiavio: "Questo Bologna gli sarebbe piaciuto tanto. Sì Champions, ma anche..."
Marcella, figlia di 'Anzlein', ricorda il padre a cento anni dal primo scudetto rossoblu

Sull'obiettivo stagionale e su Joey Saputo
"Tornare in Champions è un traguardo alla portata, così come arrivare in finale di Coppa Italia, ma dico di più: per me questo Bologna il prossimo anno è maturo per lottare per lo scudetto. Anche perché se oggi guardo alla classifica non siamo così distanti dalle prime tre. E noi abbiamo una carta che gli altri non hanno: il presidente Saputo".
E sul presidente prosegue: "Ricordo quando il Bologna qualche anno fa al Dall’Ara mi chiamò a bordocampo per inaugurare una nuova maglia e lui volle scendere dalla tribuna per conoscermi di persona. Quando mi abbracciò vidi che era commosso, probabilmente lo emozionava la storia di mio padre. Oggi quando lo inquadrano allo stadio lo vedo felice, segno che sta bene qui, che in questa città si sente a casa. E infatti in Canada torna sempre di meno".
Cento anni fa, nell’agosto 1925, il Bologna di Schiavio vinse il primo scudetto
"Fa strano dire che è passato un secolo. Papà arrivò al Bologna quando aveva diciassette anni e smise presto, anche se poi nel ‘37 i tifosi andarono in corteo davanti al negozio per chiedergli di esserci anche il 6 giugno a Parigi, quando la squadra il vinse il Torneo dell’Esposizione battendo per 4-1 il Chelsea in finale. Quel trofeo ce l’ho ancora e lo custodisco con orgoglio".
Non ci sono intitolazioni di strade o piazze, tranne una rotonda all'interno del recinto del Dall'Ara
"C’era una piazzetta perfetta per l’intitolazione in via Clavature, me lo avevano promesso due sindaci, prima Merola e poi Lepore, ma non se n’è mai fatto nulla. Papà se fosse qui mi direbbe: ‘Marcella, lasa ban ster’".

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