Italiano: "Il mio 2024? Rammarico Atene, a Bologna sorpreso. Siamo dei folli se domani..."
Le dichiarazioni in conferenza stampa del tecnico rossoblù alla vigilia di Bologna-Hellas Verona
Sulla crescita data dalla partecipazione alla Champions League
Sulla lavagna ad inizio anno ho annotato chi prima di quest'anno aveva fatto la Champions: su 27 giocatori solo in 8 e alcuni anche solo per mezza presenza. È una competizione che ti lascia tanto perché giocare con questi ritmi contro squadre attrezzatissime te le ritrovi quotidianamente in allenamento: a tanti giovani ha lasciato tanto perché quel ritmo se lo trasferisci in A fa la differenza.
Sull'Hellas Verona
Per me Verona rappresenta 260 partite, momenti straordinari e alcuni tristi come una retrocessione inspiegabile con giocatori fenomeni che successivamente si sono rivelati campioni del mondo. Ancora dopo 22 anni non ci rendiamo conto di cosa sia accaduto in quel periodo. Sono arrivato ragazzino e sono andato via a 30 anni, domani saremo avversari ma per me Verona rappresenterà sempre ricordi fantastici. La squadra ha reagito alle difficoltà andando a vincere fuori casa a Parma e facendo una partita di grande spessore, ritmo e intensità col Milan: domani arriveranno con fiducia ed entusiasmo. Conosco quella piazza e dopo le difficoltà si compattano ancora di più. Vediamo domani se ci saremo preparati bene a sufficienza.
Sul ketchup di Dallinga
Thijs lo avevo visto diverso nelle ultime partite: si era procurato il rigore con il Venezia, a Roma gli è stato annullato il gol, in Champions ci è andato vicinissimo e finalmente a Torino si è sbloccato. Ora ogni conclusione fa gol, ogni tiro centra l'angolino, mi auguro che sia scattato un clic. Spero che tra lui e Castro nasca una bella competizione per chi debba essere il bomber di questa squadra, ma non ho dubbi perché Santi è stato il primo a saltare dalla panchina dopo il gol di Dallinga.
Sulla miglior difesa casalinga del campionato
Sono numeri importanti, ci si prepara sempre per concedere poco all'avversario. Ho visto una dichiarazione di Ravaglia che i numeri della difesa sono frutto del lavoro collettivo perché i primi a rientrare sono gli attaccanti: è tutto vero. Castro a Torino ha fatto una rincorsa fino alla metà campo sul difensore avversario. Tutti hanno voglia di non subire gol, lì nasce questa solidità che ci sta portando a non subire gol e fare punti.
Su Lucumì e Beukema
Ormai si attaccano con tanti uomini, lo si vede in tutte le squadre. Il vero difensore fa vedere le proprie caratteristiche quando è uno vs uno, in 5 contro due è facile difendere. Sono giocatori che sanno cosa vuol dire la percezione del pericolo, come lavorare e come intervenire. Mi piace anche quando hanno la palla: spesso lo sviluppo parte dai loro piedi e se da dietro ci prendiamo le responsabilità nello sviluppo del gioco si possono avere grandi vantaggi.
Su Holm, Pobega e Dominguez
Sono tre giocatori che con il lavoro e la loro professionalità hanno iniziato a guadagnarsi minuti. È gente di valore, con grandi ambizioni. Vedesi Pobega: ha fatto quell'errore a Roma e poi si è dimostrato una pedina importante.
Su Ndoye e Orsolini
Ndoye oggi ha fatto il primo allenamento dove l'ho visto libero di testa e di andare a briglia sciolta. Bene che sia guarito ma solo oggi l'ho visto libero. Orso invece è subentrato a Torino e ha una condizione diversa rispetto a Dan. Sull'esterno in tanti stanno bene e in tanti meritano minuti poi vedremo come si metterà la partita. Mi è piaciuto anche come è entrato Fabbian, altra crescita rispetto alle partite precedenti. L'importante è che chi parte e chi finisce la partita facciano bene.
Sul bilancio del 2024
Mi dispiace aver perso la finale di Atene con la Fiorentina: per me, per il gruppo che ho allenato per diversi anni, per la società e per l'ambiente. Tuttavia sono contento di aver trovato un gruppo fantastico e un ambiente dove si può lavorar con serenità. Qui ho trovato giocatori di spessore: sono sorpreso in maniera positiva per la cultura del lavoro che hanno e la voglia di allenarsi.
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