Scaroni solidale, ma Saputo fa muro: i retroscena sul rinvio di Bologna-Milan
Dalla chiamata del presidente alla decisione del sindaco: la ricostruzione di quanto avvenuto
La risposta di Scaroni
A questo punto la palla è passata al numero uno rossonero, Paolo Scaroni, il quale, nonostante fosse in disaccordo con le proposte degli avversari, ha ricevuto apprezzamento per due gesti di enorme rispetto.
In primo luogo, in quanto chiaramente di parte in questa situazione, si è astenuto durante le votazioni per la decisione sul da farsi.
Inoltre, dopo avere avanzato la proposta del campo neutro, ha promesso che l'AC Milan avrebbe elargito alla città di Bologna la metà di quanto incassato da una eventuale vendita dei biglietti.
Tale cifra si sarebbe aggirata attorno ai 250.000 euro.
Infine però, è stato alzato il definitivo muro da parte del sindaco bolognese Matteo Lepore, che ha ufficialmente vietato la sfida a porte chiuse.
Dunque, la sentenza definitiva ha premiato la caparbietà della dirigenza emiliana, che ha così ottenuto il rinvio dell'incontro a data da destinarsi.
La scelta, quindi, non è stata particolarmente gradita dal presidente del Diavolo, il quale, visibilmente scocciato, ha rilasciato al termine dell'Assemblea le seguenti dichiarazioni:
Una decisione incomprensibile, il Sindaco Lepore ha vietato la partita a porte chiuse. Non ho capito il perché ma di fronte all'ordinanza del Sindaco abbassiamo la testa.
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