Bazzani: "Bologna, se non resetti sono guai. Per Italiano non è stato un ritiro semplice"
Le parole di Fabio Bazzani sul Bologna della stagione che si aprirà tra pochi giorni
L'ex calciatore e commentatore per Dazn ed E'Tv, Fabio Bazzani, è stato intervistato all'edizione odierna del Corriere di Bologna. Di seguito le sue parole.
Ritiro complicato tra infortuni e Nazionali
Per Italiano non è stato un ritiro semplice, destino comune a tanti club tra mercato che non decolla e chiude troppo tardi, Europei e Olimpiadi che non hanno permesso di lavorare al completo. È un deficit in più per il Bologna in un processo di ambientamento della guida tecnica necessario. Sarà importante resettare la testa dopo la passata stagione.
L'importanza di “dimenticare” l'anno passato
Non tutto, ma tanto della stagione del Bologna si gioca lì. Vale per i giocatori e per l’ambiente: togliersi dalla testa lo splendore dello scorso anno, tenendolo dentro solo come ricordo. Il calcio è tiranno e non ti aspetta: credo che i giocatori faranno questo clic mentale, entrando nelle idee nel nuovo tecnico. Se non resetti sono guai: il Napoli dello scudetto arriva decimo l’anno dopo, il Milan quinto.
Bazzani sulle differenze tra Italiano e Motta
Il Bologna aveva due organizzatori di gioco in più in Zirkzee, che si abbassava, e Calafiori, che saliva. Italiano ha principi di gioco simili a Motta, ma non uguali: il loro calcio è vicino per aggressività e dominio, ma ad esempio il Bologna di Motta era tra le squadre che crossava meno, la Fiorentina di Italiano tra quelle che crossavano di più. Il centravanti di Italiano attacca l’area, Motta portava fuori Zirkzee. Non dimentichiamoci che il calcio bellissimo di Thiago, fatto di interscambi, ha ottenuto quei risultati perché ha chiuso a 32 gol subiti: equilibri da trovare con Italiano, che ha tra le sue idee una difesa molto alta. E finora ha potuto lavorarci molto poco.
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