Sulle emozioni dell'esordio in Champions League

Mi era già capitato come dirigente alla Roma di fare partite di Champions League, ma qui ha un sapore speciale. È un percorso che sento più mio perché siamo partiti dalla Serie B e arrivare a sentire la musichetta della Champions e vedere il Bologna tra le 36 squadre più forti d'Europa è una soddisfazione enorme, per me e per tutte le persone che lavorano nel club. Speriamo di essere all'altezza della competizione, è una responsabilità che sentiamo.

Sul rinnovo di Sartori

Non c'è un problema legato al rinnovo di Giovanni. È parte integrante della nostra struttura, quando arriverà il momento ne discuteremo. Io stesso quando dovetti rinnovare ne parlai con il presidente Saputo a giugno e avevo il contratto in scadenza il 30 giugno: il problema non si era mai posto. Siamo per la continuità della gestione e quando arriverà il momento ne parleremo con Giovanni (Sartori, ndr) e Marco (Di Vaio, ndr).

Sul mercato all’insegna della sostenibilità

I prezzi erano molto elevati. Il Bologna con tutta la forza finanziaria non può comprare giocatori giovani, forti e che abbiano già disputato la Champions League. Abbiamo provato a puntare su ragazzi più giovani o di prospettiva, dove comunque è stato difficile per il prezzo di mercato e il valore che noi stimavamo. Alla fine abbiamo fatto degli investimenti come Cambiaghi, anche se non lo vedremo in campo nell'immediato. Abbiamo anche pensato che se quest'anno non dovessimo raggiungere la qualificazione a qualche competizione europea avremo delle risorse molto più limitate. Abbiamo voluto fare investimenti con l’idea di rispettare dei parametri finanziari, chiudendo una campagna acquisti in equilibrio perché dobbiamo pensare anche all’acquisto di Castro che impatta su questo mercato.

Samuel Iling Junior, Benjamin Dominguez e Claudio Fenucci
Samuel Iling Junior, Benjamin Dominguez e Claudio Fenucci (ph.bolognafc.it)

Sull'obiettivo del Bologna

A me parlare di obiettivi non è mai piaciuto. Ora il mio pensiero è solo vincere con l'Atalanta: so che può sembrare un discorso scontato ma è il modus operandi che lo scorso anno ci ha portato a qualificarci per la Champions. Vogliamo costruire strada facendo il nostro percorso, cercando di divertire il pubblico con un gioco propositivo: è questo il nostro obiettivo. Dove arriveremo? Lo scopriremo domenica dopo domenica.  

Sulla corsa ai biglietti per Anfield

Abbiamo una parte di biglietteria che sono destinati ai club organizzati, mentre i residui verranno messi in vendita con prelazione per gli abbonati. Il Liverpool non ha aumentato il numero di biglietti nonostante la nostra richiesta di aumentare la dotazione, perché non ne avevano disponibilità. Stiamo cercando tutte le soluzioni per rendere la trasferta agevole e accessibile ai nostri tifosi.

Sul processo di crescita del Bologna

Io credo che il nostro allenatore che sta lavorando con grande entusiasmo e si sta facendo apprezzare anche per le doti umani, aveva un compito difficile ovvero entrare in un gruppo che aveva fatto molto bene e che aveva un percorso con abitudini di gioco diversi dal suo. Trasferire nuovi concetti non è facile, il mister ci sta ancora lavorando ma tutti i ragazzi si sono messi a completa disposizione per assimilare questi nuovi concetti di gioco. Il tempo ci aiuterà a migliorare domenica dopo domenica.

Sulle similitudini con l'Atalanta 

 Piacerebbe a tutti. L'idea c'è, ma poi bisogna metterla in pratica. L'Atalanta ha fatto qualcosa di straordinario e irripetibile finanziando la sua crescita attraverso un percorso fatto di continuità con l'allenatore e un lavoro competente a livello di settore giovanile. È un modello unico: difficilmente replicabile da noi e da chiunque altro. Abbiamo l'ambizione di crescere, investire sulle strutture e nella parte tecnica. Vogliamo essere un club che può recitare la sua parte all'interno del campionato italiano. Dove arriveremo lo dirà il campo. Ci sono dei cicli di crescita, non è un percorso immediato. Dobbiamo mantenere questo entusiasmo e la voglia di migliorarci attraverso questa filosofia di gioco che ha riportato molta gente a vedere le partite allo stadio. 

Sui tempi dei lavori allo stadio

È complesso stimare dei tempi. Il processo amministrativo è quasi completato, mentre nel progetto dello stadio provvisorio ci sono ancora alcuni aspetti da chiarire con l'amministrazione. Le difficoltà nascono nel reperimento delle risorse: abbiamo contatti frequenti sia con la Federazione sia con il Ministero dello Sport affinché il governo trovi strumenti innovativi per finanziare questi progetti fondamentali per l'industria del calcio. Ci sono tante soluzioni che possono essere trovate per finanziare risorse pubbliche nell'affiancamento di risorse private. Il Dall'Ara è in questo percorso, insieme ad altri impianti.

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