Salvatore Sirigu, campione d'Europa con l'Italia di Roberto Mancini nel 2021, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport di vari temi, tra cui il suo grande rapporto con Vincenzo Italiano. Quest'ultimo il candidato principale per sostituire Thiago Motta sulla panchina del Bologna. Sirigu ha potuto apprezzare il tecnico, ormai , ex viola nei sei mesi in cui ha giocato alla Fiorentina. Ecco l'intervista.

L'esperienza a Firenze e le grandi capacità di Italiano

Sono stato a Firenze con Vincenzo per sei mesi dei quali la metà fermo per l'infortunio al tendine d'Achille. Facevo poco campo, ma ero molto presente, partecipavo attivamente alla vita della squadra. Per questo vi assicuro che quelle settimane sono state sufficienti per capire l'uomo e l'allenatore, quindi per apprezzarlo. Non mi stupisce che si parli di lui o che il Bologna lo voglia per la Champions.

Da cosa partiamo: dall'uomo o dall'allenatore?

Dal tecnico, perché Italiano è un animale da campo. Fosse per lui starebbe ore ad allenare nel senso più vero del termine: fatica, sudore, scherni, tattica. Ama trasmettere concetti precisi mentre allena, anche senza video riese a far capire esattamente quello che vuole. Ha voglia e passione, credo che ce ne siano pochi capaci di insegnare calcio come fa lui.

Lei una volta ha detto che italiano non ha filtri, è vero?

Lo confermo. Non li ha come allenatore perché, da ex centrocampista, ha visione velocità di gioco e di esecuzione. E non li ha da allenatore perché ti parla direttamente e ti guarda in faccia.

Dicono sia molto focoso

Questo non posso negarlo. Ma è uno che non s'incazza tanto per fare. Ha un carattere passionale, s'incendia, è totalmente siciliano, anche se nato in Germania, prende a cuore le cose, I suoi discorsi, che siano tattici o motivazionali, restano impressi.

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano (ph. Image Sport)

Ce n'è uno in particolare che ricorda?

A febbraio 2023 pareggiammo in casa con l'Empoli. Vincere ci avrebbe fatto fare un balzo in avanti in classifica, giocammo bene ma non riuscimmo a portare a casa i tre punti per errori nostri e anche un po' di sfortuna

C'era malumore, nello spogliatoio e in tribuna. Ma quando tornammo dentro ci disse: "Sono orgoglioso di voi, non posso rimproverarvi niente, Non sono arrabbiato, ma dispiaciuto, e sono sicuro che continuando così le soddisfazioni arriveranno. Parole importanti, che sono state la base di quello che è venuto dopo, le due finali. Ha insegnato a tutti a credere in quello che si faceva.

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