Liverpool-Bologna, l'analisi del giornalista: "Smantellata la squadra ad Italiano, ma..."
Parole che sanno di accusa quelle rilasciate a "Il Resto del Carlino", alla vigilia del match di Anfield
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La vigilia di una partita di Champions non può che alzare il livello di adrenalina nel corpo di tifosi o, più in generale, appassionati di calcio.
Domani, mercoledì 2 ottobre, sarà una data che a Bologna non si scorderanno facilmente: la sfida al Liverpool sarà finalmente realtà.
Voglia di sognare e di fare sognare, senza dubbio, ce ne sarà da parte dei giocatori, i veri protagonisti che scenderanno in campo per rappresentare un popolo che ha atteso per troppo tempo questo momento.
La sfida è pronta ad infiammarsi, con la consapevolezza che sarebbe un'impresa anche solo non uscire sconfitti da quel tempio di Anfield Road.
A tale proposito è stato intervistato da Il Resto del Carlino Massimo Marianella, celebre telecronista che avrà l'onore di raccontare il match di domani in esclusiva su Sky Sport e Now.
La prima volta ad Anfield
La mia prima volta in questo stadio fu da giovane col mio amico Sandro Piccinini. Eravamo andati in Inghilterra per affinare la lingua: da Londra affittammo un’auto, trovammo incredibilmente due biglietti per una gara. Una volta dentro, fu come vedere a colori quel sogno vissuto in bianco e nero tante volte. Oggi, che lo faccio per fortuna e purtroppo da trent’anni, mi emoziono ancora quando arrivo ad Anfield.
Cosa significa quel luogo
Per me è lo stadio più bello del mondo, il più affascinante, il più carico di storia. Ho avuto la fortuna di fare telecronache in tantissimi stadi, ma solo tre mi hanno coinvolto: uno è Highbury che non esiste più; un altro è il vecchio Wembley - quello delle due torri - che però non esiste più; e poi c’è Anfield, che è stato rimodernato, ma con la cura di portarsi dietro tutta la storia passata: l’hanno rifatto più o meno uguale, ma moderno. Quando ti avvicini a questo stadio, la storia ti prende a braccetto e ti accompagna dentro. Io rivedo Shankly, i gol di Keagan, quelli di Dalglish: sento una sonorità, una passione pazzesca: Anfield è magia.
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