Alla vigilia della gara valevole per la quarta giornata di Serie A tra Como e Bologna, in programma sabato 14 settembre, alle ore 15, allo stadio Giuseppe Sinigaglia, è intervenuto il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano. L'allenatore rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli.

Tanti pensieri per Vincenzo Italiano durante la sosta: i soli due punti in classifica, gli zero gol su azione, gli infortuni…

Purtroppo abbiamo lavorato solo parzialmente con il gruppo. Ho lavorato con quelli che sono rimasti perché siamo stati una delle poche squadre con tantissimi nazionali via, però con quelli che erano qui abbiamo insistito sull'apprendimento di determinati concetti. Noi dobbiamo lavorare perché siamo in ritardo di classifica e ora dobbiamo cercare di accelerare. 

Sulla poca prolificità

In questa pausa abbiamo analizzato qualche dato legato a questo aspetto. Nelle due partite in casa potevamo raccogliere di più per quanto creato. I ragazzi lo sanno: essere concreti cambia il volto delle gare e indirizza le strategie, sia nostre sia dell'avversario. Abbiamo cercato di lavorare su quando non abbiamo la palla e sulla difesa nel caso in cui veniamo superati. I ragazzi devono capire che c'è da difendere in un determinato.

Sugli infortunati

Per Holm e Lucumì oggi è stato il primo allenamento, per Ndoye il secondo. Avendo molte partite è già importante ritrovarli e metterli nelle condizioni di assaporare il clima gara. Con Dan dobbiamo cercare di essere cauti e metterlo dentro quando sarà al 100%: ha questa grande forza nello sprintare e dobbiamo ancora recuperarlo al meglio per farlo esprime al top. 

Dan Ndoye
Dan Ndoye (ph. Image Sport)

Su Pobega

Pobega ha iniziato a conoscere i compagni e l'ambiente, sta crescendo di condizione. Una sua caratteristica è quella di riempire l'area e cercheremo di sfruttarla, vedremo se dall'inizio.

Sulla gestione delle forze

Da domani inizia un bel tour de force e dovremo valutare stanchezza, recuperi e come i giocatori reagiscono ai tanti viaggi. Abbiamo un buon numero di calciatori con qualità e se riusciamo ad essere tutti coinvolti, concentrati ed aver voglia di maturare all'interno del gruppo, riusciremo meglio a reagire ad ogni partita. Dominguez e Karlsson fanno parte della nostra batteria di attaccanti. Benji sta bene, è un ragazzo che non conoscete ma sono rimasto molto colpito dalle sue qualità, sa puntare l'uomo molto bene. Arriva da un calcio diverso, con una nuova lingua, senza conoscere i compagni, pertanto avrà bisogno di tempo ma è un 2003 ed ha tempo per adattarsi. Dallinga invece rispetto all'inizio è un altro calciatore, ora si è ambientato.

Su Karlsson

Ci è rimasto male per l'esclusione, ma gli è stata motivata e l'ho visto sereno e tranquillo. È arrivato con una grande predisposizione alla fatica, sa che deve fare meglio rispetto a Napoli quando è entrato o Empoli quando è partito dall'inizio. È un'arma sulla quale la società crede perché ci ha speso un bel po' di quattrini. Ora sta a lui dimostrare che è il calciatore che ha dimostrato di essere prima del suo arrivo a Bologna.

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