Bologna, Dominguez si racconta: "Ecco perché credere in questo Bologna"
L'attaccante rossoblu classe 2003 ha rilasciato un'intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport
L'ambientamento al nuovo calcio e il Bologna
“Nel calcio italiano c'è tutto un altro ritmo da tenere. Alto. Poco alla volta ho capito, anche tatticamente nel difendere. Il mio colpo migliore? L'uno contro uno: mi esalta. Maglie scambiate? A Roma con Dybala e ho chiesto quella di Paredes: due campioni del mondo.”
Sul suo soprannome “Nene” racconta: “Sono ‘El Nene’, piccolino, per il viso da bambino, d'angelo. Ma se mi chiamano Benji mi piace di più. Idolo? Neymar. Ma l'ispirazione l'ho sempre cercata in Ariel Ortega, El Burrito. Se ho qualcosa di lui? Altezza e forse qualche colpo, ma lui è un idolo, niente paragoni. Quando ero in Argentina guardavo in tv il Napoli e Mertens, che è per me ispirazione.”
Ecco come spera che sarà il suo primo gol in Serie A: “Angolo, difensore che spazza l'area e io da 25 metri che la metto nel ‘sette’. Lo vorrei proprio così.”
Sul perché si deve credere in questo Bologna afferma: “Siamo un gruppo forte e unito, ci divertiamo in campo e giochiamo sempre con la voglia di vincere. Vogliamo tornare in Europa l'anno prossimo, Champions o altro.”
Sul suo futuro: “Tra cinque anni mi vedo nel Bologna in Champions o in una coppa: rispondo quasi come Santi. E magari con qualche presenza con l'Argentina, un sogno.”
Il suo rapporto con Santiago Castro: “Avevamo giocato contro. Avevo vinto io. Quando ha saputo che il Bologna mi cercava mi ha chiamato. Poi, una sera abbiamo cenato a casa sua con l'asado. Mi aiuta e mi dà consigli.”
Chi è il compagno più divertente e chi il più serio all'interno del Bologna? “Il più divertente è Orsolini, ma anche De Silvestri. Il più serio forse Dallinga: ma appena segnerà il primo gol sorriderà eccome, Lo so. E magari lo aiuterò io…”
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