Cronaca: tentato omicidio al quartiere Pilastro, arrestati tre giovani marocchini
La Polizia cerca il movente per una spietata aggressione a colpi di cinghia e coltello. Le telecamere hanno permesso di individuare subito gli assalitori
CRONACA - Una brutale rissa a colpi di coltello è avvenuta poco dopo le 21 di venerdì 20 dicembre in via Luigi Pirandello, in prossimità del supermercato Conad City del quartiere Pilastro, a Bologna.
Una delle due vittime, un ragazzo italiano di 20 anni, ha riportato diverse ferite da arma da taglio all'altezza del torace.
Il giovane è stato soccorso dalla Polizia e ricoverato all'ospedale “Maggiore” in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Malmenato e ferito più lievemente anche il fratello del 20enne.
La Polizia ha fermato i tre aggressori con l'accusa di tentato omicidio: si tratta di 3 cittadini marocchini residenti poco lontano dal luogo in cui si è consumato il pestaggio.
Gli inquirenti hanno acquisito le telecamere di videosorveglianza per ricostruire la dinamica del fatto: le vittime stavano rientrando a casa quando si sono imbattuti negli aggressori armati di coltello e cinghie.
Dopo una breve e accesa discussione, la situazione è degenerata nella violenza con il ferimento dei fratelli, lasciati a terra.
I racconti dei due aggrediti e le descrizioni dei testimoni oculari hanno permesso l'accelerazione delle indagini: i tre assalitori, tra di loro cugini con età compresa tra i 21 e i 25 anni, sono stati rintracciati e raggiunti dalla Polizia presso la loro abitazione in zona Pilastro.
Lì gli agenti hanno rinvenuto un coltello con tracce ematiche e uno strofinaccio intriso di sangue, presumibilmente utilizzato per ripulire l'arma.
Le indagini si concentreranno ora sulla ricerca del movente del tentato omicidio. Accertata anche la presenza di precedenti di polizia a carico della vittima più giovane per reati contro il patrimonio.
Su disposizione della PM di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, Dott.ssa Francesca Rago, i tre presunti aggressori, difesi dal legale d'ufficio Marco Caroppo, sono stati condotti alla casa circondariale della città felsinea.
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