Bologna, Italiano: "La percezione del club è cambiata. Si lotterà sempre per l'Europa"
Le parole di Vincenzo Italiano sul suo Bologna e sugli obiettivi del club
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Il calcio di Italiano: fasce e pressing alto
"Dopo la vittoria in Coppa Italia a Bergamo due giornalisti stranieri sono venuti a dirmi che in futuro tanti utilizzeranno i principi del Bologna. Il mio non è un calcio copiato, ho il brevetto come la Coca-Cola. Il calcio è possesso e non possesso, questo modo di riconquistare la palla così aggressivo che abbiamo, ti aiuta contro chi ha grandi individualità. Aggressivi con i forti, diciamo così".
Giochista o risultatista?
“Il giochista ama arrivare al gol attraverso il collettivo, il risultatista è chi dice diamo la palla al fenomeno e segniamo. Non c’è niente di più bello di abbinare l’organizzazione al fenomeno, se ci riesci diventi invincibile. Guardiola a Barcellona, Sacchi al Milan: quella è la perfezione, unire un visionario e i fenomeni”.
Sui tre anni a Firenze: “Spettacolari, l’unico neo è non aver vinto la Conference. A Roma l’hanno festeggiata un mese”.
Quando arrivò a Bologna disse: “Vorrei riportare la gente in piazza”
"Andare in piazza non è solo vincere, ma emozionare, sentire fuori dallo stadio i clacson della gente che festeggia la vittoria sul Borussia pure se sei fuori dalla Champions. Quella è emozione, è piazza. E il mio Bologna deve emozionare. Sempre".
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