Miranda: "A Bologna mi diverto, Italiano è un top. Stupito dalla Serie A, il Betis è casa mia"
Il terzino spagnolo ex Betis Siviglia è intervenuto ai microfoni del network iberico Radio Onda Cero parlando dei suoi primi mesi a Bologna
Su Vincenzo Italiano
Italiano ci chiede sempre di essere noi stessi, non importa l’avversario che abbiamo di fronte e se dobbiamo perdere che lo si faccia con la nostra identità. Quello che ci chiede il tecnico è una marcatura su uomo e il cercare sempre di attaccare. Questo ai calciatori piace: avere il possesso palla e andare all'attacco il prima possibile. Il suo stile di gioco piace alla squadra, lo stiamo capendo e lo seguiamo ogni giorno sempre di più. All’inizio questo cambiamento di stile ci è costato qualcosa perché è diverso da quello che la squadra faceva prima con Motta, ma ora si vede che questa idea sta funzionando.
Adattamento
Titolare? Si, è vero che ho trovato spazio. Ogni giorno che passa sto sempre meglio con l’allenatore e i compagni. E’ tutto nuovo per me e bisogna adattarsi. Ma ora sono molto felice, speriamo arrivi il primo gol ma soprattutto che possa fare più assist perché per un terzino come me è un aspetto importante.
Sulla nuova Champions League
Se mi piace la nuova Champions? Con questo format forse hai più possibilità. Abbiamo ancora due partite e se vinciamo entrambe possiamo passare. Poi non so quale formato sia meglio. Quello precedente, se arrivavi terzo nel girone, ti dava la possibilità di giocare in Europa League e forse per noi sarebbe meglio. Direi che a me piacciono tutti e due i format.
Sulle Olimpiadi
Le olimpiadi? Per fortuna sia il Bologna che Vincenzo Italiano si sono comportati molto bene con me perché potevano decidere di non lasciarmi andare ai Giochi Olimpici. Io gli avevo palesato la mia volontà di andare a Parigi e il club mi ha lasciato libero. Poi non è facile arrivare in una nuova squadra con il campionato iniziato senza fare il ritiro. All’inizio non è stato facile ma adesso sta andando tutto meravigliosamente bene. Mi piace la città, i tifosi, il presidente, il club. Sono molto contento e ringrazio tutti quelli che mi hanno voluto qui.
Arrivo in Italia
Il trasferimento a Bologna è diverso rispetto a quello in Germania allo Schalke 04. Adesso sono più maturo, è tutta un’altra storia. Ho passato altre tappe nella mia carriera che mi sono servite per arrivare dove sono ora.
PROSEGUE NELLA PAGINA SUCCESSIVA →