A Bologna piove da un po' di tempo. Da quando, dopo il pareggio contro il Como, l'intera città è entrata in quei due, tre giorni che anticipavano questo pomeriggio. 

Dal maggio scorso, diciamolo, ci sono state due linee parallele: una che seguiva il tempo presente, l'altra che è stata incorporata nelle menti collettive dei tifosi fino a questo momento preciso.

Da un anziano che non viveva una notte così da decenni a un bambino che non ha mai sentito l'inno della Champions League.

Lorenzo De Silvestri
Lorenzo De Silvestri festeggia la qualificazione in Champions League (ph. Image Sport)

L’attesa delle grandi occasioni

Camminando nei dintorni dello stadio, da zona Saragozza fino al Meloncello, l'aria che si respira è quella delle grandi occasioni. Bambini con le sciarpe al collo, gente che ha involontariamente premuto il tasto “stop” al telecomando della propria quotidianità. 

Perché oggi, giustamente, è il momento della consegna del premio. Un premio meritato dopo il campionato dello scorso anno, una Champions League che, in un momento complicato come questo, deve far capire che il Bologna può svoltare, che il Bologna ha ancora un'anima.

Interpreti cambiati, sì, ma l'amore e la cultura felsinea che in questi giorni si respira in città devono fungere da traino per ribaltare questo momento.

C'è tanto da sistemare: tatticamente, tecnicamente, anche mentalmente. E sono notti come queste che devono, o almeno possono cambiare il corso degli eventi. 

Lewis Ferguson
Lewis Ferguson festeggia con la curva la qualificazione in Champions League (ph. Image Sport)

La scorsa stagione superati i propri limiti

Nella notte più storica, nella notte che lo scorso anno era soltanto utopia ma che è diventata realtà. Alle 18.45, quando il Dall'Ara sarà gremito di sciarpe rossoblù, sotto un diluvio che non accenna a fermarsi, bisogna ricordarsi che questa squadra ha già superato i propri limiti. Limiti che quest'anno sembrano essere tornati, ma siamo soltanto all'inizio. 

C'è un puzzle da sistemare, ma non questa sera. Stasera è il momento dell'omaggio, del giusto riconoscimento. Bisogna allontanarsi da chi comincia a immergersi in giudizi privi di fondamento. Sotto un diluvio di stelle, oggi, è già storia. 

E bisogna godersi il momento, per far sì che non sfugga via. Per non avere rimpianti. Perché oggi c'è la Champions League, e il Bologna è uno dei protagonisti.

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