Finalmente la Champions League: l'analisi tattica di Napoli-Bologna
I rossoblu espugnano anche il Maradona con l'ennesima prova solida e qualitativa realizzando il sogno di giocare la coppa europea più ambita
E' stata l'ennesima prova sontuosa di una stagione che ha finalmente certificato il raggiungimento di un sogno: il Bologna è in Champions League. I tre punti ottenuti al Maradona contro un Napoli a tratti impalpabile, e la sconfitta della Roma ieri sera a Bergamo, hanno infatti confermato l'aritmetica qualificazione dei rossoblu alla coppa europea più ambita. 60 anni dopo l'ultima volta, la truppa di Thiago Motta raggiunge un traguardo che neanche il più ottimista si sarebbe mai potuto immaginare ai nastri di partenza della stagione. Ora è il periodo dei festeggiamenti, per un club che nell'ultimo ventennio ha vissuto tante difficoltà, ma che ora ha fatto innamorare una città intera, facendo riavvicinare orde di tifosi e appassionati a quei colori rossoblu che nella prossima annata sventoleranno in giro per l'Europa.
INDIRIZZARE LA PARTITA
Il Bologna ha saputo approcciare al meglio la partita di Napoli, facendo leva sulle certezze costruite nel corso della stagione. Come vedremo nella consueta analisi tattica della partita non è infatti un caso che i due gol siano arrivati proprio nella prima metà di primo tempo, a dimostrazione di una mentalità solida e ricca di motivazioni.
L'azione che ha dato via al vantaggio dei rossoblu è nata dai piedi di Calafiori, sempre molto bravo a spezzare la linea di pressione avversaria con una conduzione palla centrale. Questo suo primo movimento, infatti, ha spalancato le porte ad una serie di errori da parte dei padroni di casa. Come vediamo nell'IMMAGINE 1, il difensore rossoblu arriva sulla linea di centrocampo e ha a disposizione ben due linee di passaggio centrali, con i giocatori del Napoli, in particolare Lobotka e Cajuste, totalmente fuori posizione.
Sul prosieguo dell'azione, con Odgaard che riesce ad addomesticare sulla linea di fondo un pallone sporco respinto dagli azzurri, non si ferma la serie di distrazioni della difesa di casa. In area, infatti, tutti i calciatori del Napoli si concentrano esclusivamente sul possessore, dimenticandosi totalmente di Ndoye che, in maniera molto intelligente, sfila sul secondo palo sul lato cieco della difesa, sfuggendo dunque a qualsiasi tipo di marcatura. L'assist del danese è senza dubbio delizioso in quanto consente al compagno di dover solo depositare in rete il gol del momentaneo 0-1 (IMMAGINE 2).
Poco più che una manciata di minuti e il Bologna ha trovato anche il gol del raddoppio che ha poi chiuso la partita. La rete di Posch è arrivata dagli sviluppi di un calcio d'angolo battuto dal lato destro d'attacco del rettangolo verde. Il Napoli ha difeso a zona nella propria area di rigore, ma ancora una volta la mancanza di concentrazione è stata evidente. Sulla ‘spizzata’ di Calafiori, infatti, Posch sfugge alle spalle del blocco difensivo di casa, viene dunque dimenticato da Olivera e Anguissa e va a deviare in rete il gol del 0-2 (IMMAGINE 3).
Sul finale di primo tempo il Napoli ha tentato di reagire sfruttando le giocate individuali dei suoi uomini migliori, mettendo però in luce un'ampia disorganizzazione nello sviluppo del gioco in zona offensiva. Come vediamo nell'IMMAGINE 4, infatti, gli azzurri si sono messi a costruire con un 3+1, andando a sollecitare Kvaratskhelia sul lato sinistro. Il fantasista georgiano, però, è braccato da ben tre uomini rossoblu e non ha alcun supporto dai compagni di squadra. Uno scenario che ha dunque reso completamente innocua la fase offensiva dei padroni di casa.
IL NAPOLI SI RISISTEMA, MA IL BOLOGNA RISPONDE
Rispetto alla prima frazione, i secondi quarantacinque minuti hanno messo in luce principi diversi nelle due squadre. Il Napoli, da una parte, è riuscito a trovare maggior fluidità nello sviluppo del gioco sugli esterni, con Calzona che ha saputo mettere un po' più di ordine nelle spaziature e nei movimenti dei suoi uomini.
Come vediamo nell'IMMAGINE 5, infatti, il Napoli tenta di attaccare sulla destra e riesce a concludere in porta sfruttando per la prima volta una superiorità numerica posizionale. Rrahmani in possesso, infatti, scarica la palla in diagonale su Politano, con Di Lorenzo che va ad attaccare la profondità alle spalle del blocco difensivo ospite. Anche Anguissa si avvicina al compagno, attivando una serie di rotazioni che permettono a Politano di accentrarsi, vincere l'uno contro uno e calciare in porta, trovando però l'ottima risposta di Ravaglia.
Di contro il Bologna ha risposto inserendo Saelemaekers e Orsolini, due titolari che avevano cominciato in panchina la partita del Maradona. Con un Napoli a trazione anteriore alla ricerca del gol che avrebbe potuto riaprire i conti, i due nuovi entrati hanno ovviamente dato maggior brio e qualità alle transizioni offensive dei rossoblu.
Come vediamo nell'IMMAGINE 6, infatti, Freuler in possesso del pallone scarica palla su Saelemaekers, aprendo ad uno scenario piuttosto invitante per la squadra di Motta. Si viene dunque a creare un 4 contro 3 con la difesa ospite. Rrahmani, godendo della copertura di Juan Jesus, avrebbe dovuto accorciare prima su Saelemaekers, impedendogli di girarsi e tentando di sporcare il più possibile la manovra. Centralmente anche Urbanski è pronto ad accompagnare l'azione, così come Orsolini che, sul lato opposto, si muove alle spalle di Olivera. Una transizione dalla quale è nata un'azione molto pericolosa per la difesa di casa che in questa stagione non ha mai saputo trovare solidità e organizzazione difensiva per mantenersi ad alti livelli in classifica.
Credit photo: Wyscout
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