Muovere la classifica: l'analisi tattica di Bologna-Monza
I rossoblu spingono per 95 minuti creando anche un paio di occasioni clamorose non riuscendo però a scalfire il fortino del Monza
Secondo pareggio consecutivo per un Bologna che, nonostante tutto, continua a muovere la classifica in ottica qualificazione europea. I rossoblu assediano il fortino del Monza che, grazie a due grandi interventi di Di Gregorio e un po' di malizia, riesce ad uscire con un prezioso pareggio da uno dei campi più complicati dell'intero campionato. Risultato che, per quanto visto in campo, lascia un po' l'amaro in bocca ai tantissimi tifosi accorsi al Dall'Ara. Nonostante la tiepida frenata di risultati delle ultime due partite, la truppa di Thiago Motta continua a consolidarsi al quarto posto della graduatoria, con sempre meno giornate dalla fine.
BOLOGNA INCISIVO CON LA CATENA DI DESTRA
Una delle chiavi utilizzate da Thiago Motta nella partita di sabato sera, come vedremo nella consueta analisi tattica, sono stati i movimenti di Riccardo Orsolini con l'intento di liberarlo all'uno contro uno con il diretto avversario.
Interessante valutare anche l'IMMAGINE 1 di seguito in cui il Bologna svuota completamente il centro del campo per provare a giocare in ampiezza e in superiorità numerica a ridosso del cerchio di centrocampo. Obiettivo? Attirare la pressione avversaria avendo più uomini vicino al pallone, per poi andare ad attaccare zone ‘meno trafficate’.
Il giro palla precedente, infatti, porta esattamente allo sviluppo di gioco voluto da Thiago Motta. Sì perché sulla ricezione di Posch sulla catena di destra si può notare come la rotazione degli uomini favorisca proprio Orsolini: Freuler effettua un contromovimento corto-lungo per portare via da quella zona il diretto avversario, permettendo così ad Orso di ricevere e andare in totale libertà nell'1 vs 1 con il proprio marcatore (IMMAGINE 2). Il numero 7, in questa occasione, riuscirà poi a liberarsi per andare al tiro, trovando uno spettacolare intervento di Di Gregorio a impedirgli la gioia del gol.
Un'altra situazione interessante che ha preso piede nella prima frazione è nata sempre dalla catena di destra con Orsolini. In molti si saranno chiesti il perché tutto ciò non sia avvenuto anche sulla fascia sinistra, in modo da aumentare l'imprevedibilità delle azioni offensive rossoblu. La risposta è molto semplice: Urbanski non è un esterno offensivo classico, ma è una mezzala adattata e non dispone dunque di un motore che gli permette gli strappi di Ndoye o la rapidità di Saelemaekers. Motta l'ha preferito allo svizzero o anche a Karlsson proprio per la sua capacità di rifinire l'azione e di dare sostegno ai movimenti di Ferguson.
Come vediamo nell'IMMAGINE 3, dunque, i rossoblu provano nuovamente a sfondare sulla destra, ma con uno scenario diverso. Ferguson allunga il reparto difensivo avversario muovendosi centralmente; in quello spazio si inserisce Aebischer che allo stesso tempo si avvicina a Orsolini creando un 2 vs 1 posizionale, ma anche un 3 vs 2 su una porzione di campo più ampia. Un'ottima idea per portare superiorità numerica e permettere di creare uno sviluppo di gioco pericoloso per gli avversari.
LA RISPOSTA DEL MONZA E UN BOLOGNA NERVOSO
Il Monza, dopo un primo tempo per lo più di attesa, ha provato a rispondere nella ripresa con principi di gioco molto chiari: sfruttare la fisicità di Djuric e le seconde palle. Per fare ciò ha spesso tentato la costruzione dal basso coi due centrali e il portiere in modo attirare il più possibile il pressing del Bologna, per poi andare a giocare ‘sopra’.
Questo scenario è evidente nell'IMMAGINE 4 di seguito: il rilancio di Di Gregorio, infatti, arriva proprio a Djuric che può sfruttare il supporto di ben tre compagni pronti a ricevere la seconda palla con spazio e tempo. Si viene anche a creare un 4 vs 4 posizionale che consente agli uomini di Palladino di attaccare in parità numerica, sfruttando la qualità dei due esterni offensivi.
Nel corso della seconda frazione, inoltre, il Bologna ha iniziato ad accumulare un po' di nervosismo, dovuto alla difficoltà di sbloccare la partita. Thiago Motta non ha pensato di stravolgere il piano gara, andando soltanto ad inserire Ndoye per Ferguson, in modo da avere più gamba e accelerazione sulle corsie laterali.
Come possiamo vedere nell'IMMAGINE 5, infatti, l'idea degli emiliani resta quella di insistere sugli 1 contro 1 di Orsolini, cercando di impedire al Monza di andare a raddoppiare sul numero 7. Il calciatore del Bologna ha iniziato poi anche a giocare profondo, con l'intento sia di far abbassare la linea difensiva avversaria ma anche di prendere alle spalle il diretto marcatore. Tutte idee che hanno preso forma all'interno della partita e che hanno creato varie volte grattacapi alla difesa brianzola, senza però riuscire a scalfirla.
Credit photo: Wyscout
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