Ferguson: "Bologna, non fermiamoci qui: questa stagione non è irripetibile"
Le parole del capitano del Bologna, Ferguson, in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport - Stadio
I tempi di recupero e il momento dell'infortunio di Ferguson
Non so, non voglio indicare una data, un momento preciso. Non voglio avere alcuna pressione. Non voglio che la gente, i fan, si aspettino che io torni presto. Voglio solo concentrarmi sul recupero. Cercherò di fare il prima possibile, ma senza pressioni. Non mi sono mai infortunato in vita mia, quindi non sapevo cosa fosse il dolore di un infortunio grave. In quel momento pensavo di aver preso un colpo. È stato doloroso, ma ho continuato. Dopo aver passato la palla ho sentito che il ginocchio era instabile. Ho capito che era una cosa seria.
Quando la squadra ha iniziato a credere nella Champions League?
Abbiamo iniziato a suonare la musica della Champions League prima della partita contro il Napoli. Io ero già infortunato, arrivato dalla riabilitazione, e quando ho varcato il cancello del centro di allenamento ho sentito la musica. Mi sono messo a ridere tra me e me. Ho pensato: “Che squadra pazza”. Ma la verità è che è stata sicura di sé, lo siamo stati tutti. E sapevamo di avere una squadra forte e di poter raggiungere l'obiettivo. La città è felice.
Su Calafiori e Orsolini
Cala è stato il miglior difensore del campionato. Spero faccia bene agli Europei. Anche Orsolini, segnerà pure dei gol. Se fossi Spalletti li porterei in Germania.
Sull'addio di Thiago Motta
Abbiamo raggiunto un risultato incredibile, come squadra. Ma ogni giocatore è diverso, ogni persona è diversa. E tutti hanno sogni e aspirazioni di fare altre cose. Per me non è un problema. Se un giocatore volesse andarsene e andare in un'altra squadra per me non sarebbe un problema. Questa è la vita. Sai, non possiamo stare insieme per sempre. Nel calcio ci sono così tanti cambiamenti. È uno sport così unico, così particolare. Cambiano i dirigenti, cambiano i giocatori, cambia lo staff . Quindi è normale. E se c'è qualcuno che deve andarsene per me è ok.