Le partite di Champions League non saranno più trasmesse in chiaro: ecco perché
Sky ha acquisito i diritti esclusivi per tutte le competizioni UEFA fino al 2027, lasciando a Mediaset la decisione di abbandonare la trasmissione gratuita
A partire dalla stagione 2024/2025, le partite di Champions League non saranno più trasmesse in chiaro su Canale 5, un cambiamento significativo per gli spettatori italiani. Questo è dovuto al fatto che Sky ha acquisito i diritti in esclusiva per tutte le competizioni UEFA fino al 2027, incluse la Champions League, l'Europa League e la Conference League. Questi tornei saranno quindi visibili sui canali Sky e sulla piattaforma NOW.
Amazon Prime Video, che già trasmette una partita in esclusiva il mercoledì, continuerà a offrire un match della fase a gironi fino alla finale, ma le altre partite non saranno più disponibili gratuitamente su Mediaset.
La decisione di Mediaset di non rinnovare i diritti per la Champions League in chiaro si basa su considerazioni economiche. Piersilvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo, ha spiegato che il calcio, soprattutto a livello europeo, è diventato un prodotto principalmente destinato alle pay-TV, rendendo non più sostenibile l'offerta gratuita al pubblico televisivo. Tuttavia, Mediaset continuerà a puntare su altre forme di intrattenimento sportivo e non solo.
Sky, che già deteneva i diritti per le principali competizioni calcistiche, espanderà così la sua offerta, garantendo una copertura totale delle competizioni europee per club. Oltre alla visione in diretta delle partite, gli abbonati potranno accedere anche a programmi di approfondimento e contenuti esclusivi legati al calcio europeo.
Per chi preferisce una visione in streaming, NOW, la piattaforma di Sky, offrirà la possibilità di seguire le partite tramite abbonamento, mentre Amazon Prime Video si conferma come un'opzione per seguire alcune delle partite chiave del mercoledì sera.
Questa nuova distribuzione dei diritti televisivi della Champions League segna un cambio di paradigma nella fruizione del calcio europeo in Italia, spingendo sempre più verso le piattaforme a pagamento e riducendo le opportunità di visione in chiaro.