Trofeo Romano Fogli, l'arcivescovo di Bologna Zuppi: "Nel cuore l'uomo, non solo il calciatore"
Il torneo di squadre giovanili under 15 per ricordare il campione del Bologna dello Scudetto. Il ricordo dell'arcivescovo metropolita Matteo Maria Zuppi
La comunità di Santa Maria a Monte e le personalità illustri del calcio italiano strette nel ricordo di Romano Fogli, il calciatore che vinse lo Scudetto con il Bologna nella stagione 1963/64, con tanto di gol all'Inter di Herrera nello spareggio dello Stadio Olimpico, e che diresse i felsinei da allenatore nel 1993.
Un torneo di squadre giovanili under 15 (Bologna, Atalanta, Empoli e Torino) è andato in scena presso lo stadio Gabriele Di Lupo di Santa Maria a Monte alla presenza del ministro dello Sport Andrea Abodi, del presidente della Lega Pro Matteo Marani e dell'ex portiere Giovanni Galli.
Presente anche il direttore dell'area tecnica del Bologna Giovanni Sartori, che ha ricevuto il premio “Romano Fogli classe e lealtà mondiali”.
Il ricordo di Fogli, a quasi 3 anni dalla scomparsa, nelle parole dell'arcivescovo metropolita di Bologna Matteo Maria Zuppi.
Trofeo Romano Fogli, il comunicato dell'arcivescovo Zuppi
Pur non potendo essere presente, con piacere porto il mio saluto al signor Mirko Fogli e agli organizzatori degli eventi che ricordano il calciatore Romano Fogli, a cui la città di Bologna è ancora legata e grata, sia come atleta sia come uomo.
Un atleta di valore indiscusso e un uomo vero, esempio di altruismo, disponibilità, intelligenza.E' arrivato a Bologna dalla Toscana, da Santa Maria a Monte (Pisa), dove è nato nel gennaio del 1938. I dieci anni nei quali ha giocato nella squadra felsinea sono stati caratterizzati da brillanti risultati sportivi (la Coppa Mitropa nel 1962 e un campionato nel 1964), ma soprattutto hanno permesso ai tifosi ed alla città di conoscere il suo temperamento umile e forte. E' rimasto nel cuore l'uomo, non solo il calciatore
Zuppi: “Fogli sia di esempio per le nuove generazioni”
Il calcio di oggi, a volte, ci fa rimpiangere figure come quella di Romano ed i valori anche umani che quella generazione di sportivi ci ha consegnato e ci auguriamo siano sempre di ispirazione e di esempio per le nuove generazioni.
Nella sua lunga carriera da allenatore, Romano è tornato a lavorare di nuovo per il Bologna (come allenatore in seconda fra il 1977 e il 1979 e come tecnico nel 1993) come a voler suggellare un'amicizia con la città felsinea durata per quasi tutta la vita.
Lo ricordiamo con affetto, e con un po' di nostalgia
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