Ordine, idee e un buon punto: l'analisi tattica di Bologna-Lazio
I rossoblu bloccano la Lazio e portano a casa un punto importante per proseguire il sogno europeo
Partita equilibrata e sempre in bilico quella che si è giocata ieri sera tra Bologna e Lazio. Di fronte si sono trovate due squadre che hanno dato vita ad un confronto intenso e divertente. Rossoblu che tutto sommato portano a casa un buon punto contro una formazione forte e applicata per tutti i 90 minuti. La sconfitta europea ha infatti dato maggior consapevolezza ad una Lazio che si è presentata al Dall'Ara alla ricerca di punti validi per consolidare il secondo posto. La truppa di Sarri ha però trovato di fronte a sé un Bologna ancora una volta consapevole dei propri mezzi e altrettanto desideroso di rimanere in zona europea. Lo stesso tecnico toscano, nel post partita, ha poi rilasciato parole al miele per la squadra di Thiago Motta: “Il Bologna è una squadra forte che ribatte colpo su colpo, è una formazione in netta crescita negli ultimi due mesi e le vittorie contro Inter e Fiorentina dimostrano”.
LE FORMAZIONI
Thiago Motta, come di consueto, ha puntato sul 1-4-2-3-1 visto nelle scorse partite, optando solo per qualche cambio visto le defezioni di Dominguez e Orsolini. Skorupski quindi tra i pali; difesa composta da Posch, Soumaoro, Lucumì e Cambiaso. Schouten e, appunto, Moro in mediana a dare supporto al trio Aebischer-Ferguson-Kyriakopoulos che hanno agito dietro all'unica punta Musa Barrow.
Classico 1-4-3-3 invece per la Lazio di Maurizio Sarri, che ha dovuto anche fare i conti con l'assenza pesante di Ciro Immobile. Provedel tra i pali; Lazzari, Casale, Romagnoli e Hysaj a comporre il pacchetto difensivo. Linea mediana con Milinkovic-Savic e Luis Alberto ad agire come mezzali con Vecino in cabina di regia. Tridente tutto velocità ed estro con Zaccagni, Felipe Anderson e Pedro.
LA PARTITA
Il Bologna, come suo solito, è tornato a partire forte, approcciando molto bene alla partita. Aspetto che, invece, non si era visto nella sconfitta di Torino. Alla base di tutto i rossoblu hanno messo intensità e cattiveria nel recupero del pallone: questi due aspetti sono uno dei principi cardine del gioco di Thiago Motta. La scelta di puntare su Barrow è dettata dalla sua abilità di spaziare su tutto il fronte d'attacco, aprendosi soprattutto sulla sinistra dove può associarsi con i compagni di fascia e portare superiorità numerica posizionale. Come vediamo nell'IMMAGINE 1 Barrow si è staccato dalla linea difensiva avversaria per ricevere palla e fare la scelta più adeguata. Questa caratteristica del gambiano sta piacendo molto a Motta, tanto da preferirlo alla fisicità del duo Zirkzee-Arnautovic.
Un'altra delle richieste tattiche di Thiago Motta è di giocare sempre sul lato cieco del campo, dove generalmente c'è molto più spazio da sfruttare. Per questo motivo il Bologna, generalmente, alterna spesso in maniera molto pulita trame che si sviluppano a destra per poi concludersi a sinistra, e viceversa.
L'occasione più importante della partita rossoblu è arrivata proprio da una situazione del genere. Cross dalla trequarti di Posch con direzione secondo palo; Kyriakopoulos ha ricevuto e a sua volta ha messo un altro pallone per l'inserimento di Ferguson il cui colpo di testa si è infranto sul palo. In questa situazione (IMMAGINE 2), i rossoblu sono stati molto bravi nel portare ben 4 uomini in area di rigore, sfruttando il mal posizionamento dei centrali della Lazio, tutti orientati esclusivamente sul pallone e poco attenti a coprire le zone davanti al portiere Provedel. Qui si evidenzia la marcatura a zona dei biancocelesti, il cui primo obiettivo è guardare la palla e poi l'uomo.
L'occasione più ghiotta per la Lazio è invece arrivata con i classici principi di gioco impostati da Maurizio Sarri: palla avanti-palla indietro e imbucata verso il secondo o il terzo uomo. In quest'occasione Zaccagni si è smarcato molto bene sulla sinistra e con un pallone verticale ha tagliato completamente le due linee dei padroni di casa per servire l'ottimo inserimento di Luis Alberto che, davanti a Skorupski, non è riuscito a trovare la via del gol. In questo caso Schouten è stato lento e poco lucido nel capire la traccia disegnata da Zaccagni, aprendo una voragine in cui la Lazio ha saputo abilmente infilarsi (IMMAGINE 3).
Il Bologna ha sfruttato, sul finale di primo tempo, la sua buona organizzazione dai calci piazzati, liberando alla conclusione aerea il solito Posch, lasciato praticamente da solo di colpire la sfera, e poi Schouten, con una torsione che non ha impensierito Provedel.
Ad inizio ripresa è ancora il Bologna a giocare molto bene sulla destra per concludere la manovra sulla sinistra. Posch ha portato palla fin quasi sulla trequarti, attirando la difesa biancoceleste, sempre compatta centralmente ma con evidenti limiti nel coprire l'ampiezza. Barrow è rimasto centralmente, fissando e costringendo gli avversari a rimanere concentrati sulle zone di mezzo del campo; sulla sinistra, intanto, si è sovrapposto Kyriakopoulos che ha ricevuto e calciato forte ad incrociare sfiorando il gol del vantaggio (IMMAGINE 4).
In generale nella seconda frazione di gioco la partita ha perso di ritmo rispetto ai primi 45', con qualche folata qua e là e tanto equilibrio. Il Bologna ha calato l'intensità soprattutto nel recupero palla, abbassando anche il proprio baricentro per difendere con ordine e attenzione, concedendo alla Lazio solo lo sfogo sugli esterni.
Come vediamo nell'IMMAGINE 5, è evidente una situazione che si è ripetuta più volte nella ripresa. Fasi di difesa posizionale con tutti gli undici dietro la linea della palla in una sorta di 1-4-4-1-1; grande compattezza centrale per permettere ai biancocelesti di giocare solo sugli esterni, isolando i rifornimenti e andando a raddoppiare sugli eventuali appoggi.
Questa soluzione ha permesso al Bologna di disinnescare le sortite offensive centrali degli avversari, sempre molto bravi nel muovere palla negli spazi stretti occupati da tanti calciatori. Ma non solo. Una volta recuperata palla i rossoblu sono ripartiti in circa 2-3 occasioni anche con discreta pericolosità, mettendo in affanno la difesa laziale nelle fasi di transizione negativa.
Il secondo tempo, però, ha regalato meno squilli e meno spettacolo rispetto alla prima frazione. Thiago Motta ha optato per l'inserimento a gara in corso di Zirzkee, con l'obiettivo di dare maggiore fisicità sulle palle inattive. Ancora fuori Arnautovic, lasciato in panchina per tutti i 90 minuti in una partita in cui la sua qualità avrebbe potuto aiutare e non poco il Bologna. Questione di scelte, è vero, ma lasciare fuori per la seconda volta consecutiva l'uomo di punta di questa squadra comincia a lasciare qualche dubbio di troppo.
A parte questo i rossoblu portano a casa un buon punto contro una squadra molto forte tecnicamente e con ottimi calciatori. Ennesima dimostrazione del fatto che, il Bologna, sia una formazione consapevole dei propri mezzi e sempre più in crescita in vista dell'ultima fase di campionato.
Credit photo: Wyscout