Errori difensivi banali e decisivi: l'analisi tattica di Bologna-Atalanta
Il Bologna dura un tempo ed esce sconfitto anche alla prima al Dall'Ara del nuovo anno: Motta avrà da lavorare
E' stata comunque una serata da ricordare. Al di là del risultato e della sconfitta, il Dall’Ara ha voluto omaggiare Gianluca Vialli e, soprattutto, Sinisa Mihajlovic. Il serbo ha allenato per 3 anni i rossoblù e il suo ricordo rimarrà per sempre vivo nella nostra città. Sugli spalti e in campo l’unico pensiero è stato soprattutto quello di richiamare alla memoria l'ex allenatore, scomparso prematuramente circa 3 settimane fa. Lo stadio e i tanti tifosi presenti si sono infatti virtualmente stretti in un grande ed emozionante abbraccio, con striscioni e immagini per ricordare un guerriero che ha lasciato un grande segno nella piazza rossoblù.
LE FORMAZIONI
In assenza di Arnautovic e Zirkzee, Thiago Motta opta per il suo solito 1-4-2-3-1 con un centravanti atipico. Davanti a Skorupski il solito quartetto formato da Posch, Soumaoro, Lucumì e Lykogiannis. Medel e Dominguez in mediana, con Orsolini, Ferguson e Soriano ad agire alle spalle del dinamico Sansone, con licenza di ‘falso 9’.
L'Atalanta risponde col 1-3-4-1-2 con Musso tra i pali. Toloi, Palomino e Scalvini in difesa. Linea di centrocampo composta da Hateboer e Ruggeri sulle corsie laterali, Koopmeiners e De Roon in mezzo. Pasalic sulla trequarti alle spalle del duo offensivo Zapata-Hojlund.
LA PARTITA
Il Bologna parte forte e approccia la partita nel migliore dei modi, con grande attenzione nel mantenere le giuste distanze, sfruttando la mobilità di Sansone schierato come ‘falso 9’. E' proprio questa mobilità che mette in crisi la difesa dell'Atalanta, abituata a giocare uomo su uomo e quindi in difficoltà a coprire e leggere con ordine i frequenti movimenti dei rossoblù. E' proprio grazie a Sansone che il Bologna passa in vantaggio.
Come vediamo nell'IMMAGINE 1, la formazione di Gasperini tiene sempre la difesa molto alta e la squadra corta. Con Posch in possesso di palla, si apre proprio uno spiraglio per giocare a palla scoperta. La pressione individuale dei giocatori della Dea è lenta, quindi Sansone riesce ad attaccare lo spazio alle spalle di Palomino, altrettanto lento a correre all'indietro per togliere profondità alla manovra avversaria. Questo movimento causa alcuni problemi nella difesa ospite. Anche il numero 22 Ruggeri (in basso a destra nell'immagine) è in affanno su Orsolini, che cambia di passo per suggerire il passaggio a Posch e andare ad attaccare lo spazio alle spalle della difesa nerazzurra.
Palomino riesce, in qualche modo, a intervenire in scivolata sul pallone servito da Posch a Sansone, ma l'argentino è lento a rialzarsi per tornare in posizione. Inoltre Orsolini è molto bravo prima a tenere una posizione esterna, eludendo la marcatura di Ruggeri, per poi, con un contro-movimento, tornare centralmente per raccogliere il pallone vagante al limite dell'area e calciare forte sul secondo palo dove Musso non può arrivare (IMMAGINE 2).
Il Bologna continua a insistere per tutto il primo tempo spingendo soprattutto sulla corsia di sinistra e sfruttando a pieno il grande dinamismo di Sansone per aprire varchi nella difesa dell'Atalanta. I suoi movimenti mettono in apprensione per tutti i primi 45 minuti la retroguardia avversaria. Così come i tagli sul secondo palo di un sempre molto attivo Orsolini.
I rossoblù sono partecipi e concreti, tanto da produrre almeno altre tre occasioni per segnare il raddoppio. La grande intensità e, praticamente, tutte le seconde palle a favore dei padroni di casa obbligano l'Atalanta a difendere con compattezza e a provare a ripartire, ma gli uomini schierati da Gasperini non sono di certo adatti ad un gioco di transizione. Zapata e Hojlund sono infatti due centravanti molto forti fisicamente, abili nel prendere posizione, ma non dotati di grandi doti atletiche per ripartire con velocità.
Nella ripresa, purtroppo per il Bologna, la musica cambia. Sono le sostituzioni a fare la differenza e a modificare l'assetto della partita. L'Atalanta inserisce da subito Boga al posto di Pasalic. L'ivoriano ha caratteristiche molto diverse dal croato e con le sue accelerazioni improvvise manda in completa difficoltà la difesa di Thiago Motta. I rossoblù entrano in campo e la luce si spegne subito, tanto che dopo appena 2 minuti di gioco arriva il pari targato Koopmeiners.
L'Atalanta costruisce sulla destra, tiene molto vicini 4 giocatori e con grande velocità (uno massimo due tocchi) va da una parte all'altra passando da De Roon, Toloi, Boga e infine proprio Koopmeiners. L'olandese aggancia il pallone, prende la mira (con troppo spazio concessogli) e lascia partire una gran conclusione di mancino che si insacca alla sinistra di Skorupski (IMMAGINE 3).
Passano altri dieci minuti e l'Atalanta trova anche il gol del vantaggio, quello del definitivo 1-2. E' sempre Boga ad accendere la luce dei suoi. L'ex Sassuolo riceve palla sulla linea laterale di sinistra, cambia passo e si infila tra i due reparti del Bologna, lasciato probabilmente troppo indisturbato, rompendo la linea di pressione. Sono almeno 6 gli uomini rossoblù vicino al pallone, ma nonostante ciò nessuno riesce ad opporsi e a fermare il giocatore avversario (IMMAGINE 4).
Arrivato quasi al limite dell'area Hojlund detta il movimento e Boga lo serve con un pallone che taglia completamente la difesa. In questo caso la retroguardia del Bologna è veramente troppo statica. Lucumì e Lykogiannis si fanno sorprendere in maniera troppo banale. Anche Soumaoro è posizionato male e fa sì che si crei quel corridoio che permette a Boga di servire l'attaccante danese. Il classe 2003 riesce infatti a infilarsi e davanti a Skorupski non può sbagliare.
Una serie di errori della difesa rossoblù decisamente da matita rossa che in Serie A, a mio modesto parere, non dovrebbero vedersi. Si tratta infatti di errori di lettura e di posizionamento quasi inaccettabili. Lykogiannis deve sapere che Hojlund può fare solo quel movimento a tagliare e di conseguenza deve essere più vicino all'avversario e partire prima; così come Lucumì può leggere meglio la situazione. Soumaoro è posturato malissimo: non sa se uscire sull'avversario o tenere rimanere fermo. Alla fine decide di tenere una posizione di mezzo che causa solo squilibri alla difesa rossoblù (IMMAGINE 5).
Il Bologna prova a rispondere cambiando qualche uomo, ma la strategia di Motta non porta frutti visto che i rossoblù faticano a rendersi pericolosi, anzi, subiscono anche le cavalcate sulla destra del neoentrato Zappacosta, fresco e lucido nelle transizioni. I minuti finali, dunque, scorrono via senza ulteriori occasioni e la partita si chiude con la prima sconfitta interna per il Bologna dallo scorso 17 settembre.
Bene l'approccio e l'intensità, ma il Bologna deve assolutamente ridurre al minimo errori difensivi banali. Il gol di Koopmeiners ci può stare, è una grande giocata individuale su cui si può fare poco, ma oggettivamente il secondo gol che ha deciso la partita è altamente evitabile. Thiago Motta dovrà rimettere mano alla propria difesa e sistemare alcune letture e situazioni individuali che dovrebbero essere scontate.
La condizione fisica, inoltre, deve essere gestita meglio. Primo tempo ad altissimi ritmi e secondo con troppa fatica a tenere intensità e cattiveria, con diversi giocatori sulle gambe. Ci vuole sicuramente più lucidità nel gestire meglio le energie nell'arco dei 90 minuti. Tutti aspetti su cui dovrà lavorare attentamente il tecnico rossoblù, per tornare al successo che ancora manca in questo inizio di 2023.
Credit photo: Wyscout
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