Occhio Bologna, le statistiche rivelano l'arma in più della Lazio
Pericolo da non sottovalutare questa sera, con i padroni di casa che cavalcano l'onda dell'entusiasmo
Non è un mistero che l'incontro di questa sera sarà difficilmente una passeggiata per il Bologna.
Nonostante l'Olimpico, tra l'attuale e la scorsa stagione, si stia rivelando un campo amico, il pericolo è sempre dietro l'angolo.
L'anno passato, ad esempio, i rossoblù di Thiago Motta hanno trionfato nella Capitale sia contro la Roma sia contro la Lazio, e quelli di Italiano due settimane fa hanno nuovamente giustiziato i giallorossi.
Difficile pensare che sia un caso, più ragionevole supporre che ci si trovi di fronte ad una squadra di qualità e indubbie potenzialità.
Certo, la rosa è cambiata e non poco dopo l'estate, ma i senatori sono rimasti, per indicare la via ai nuovi arrivati, così come i tifosi, fedeli compagni di viaggio, a prescindere da premesse o esiti.
Stasera alle 20:45 inizia Lazio-Bologna, separata dall'ultimo successo in Capitale dalla settimana di sosta per le Nazionali: c'è profumo di grande partita.
Lazio-Bologna, cosa temere dei padroni di casa
Le insidie che possono presentare i biancocelesti sono sia tattiche sia psicologiche.
In primis stiamo parlando di una squadra che ha giocatori di grande talento in ogni reparto, capaci di amalgamarsi al meglio nonostante le differenze di età o carriere.
L'esempio lampante è quello di Pedro, rivitalizzato dalla cura Baroni: con lui lo spagnolo si sta rivelando determinante anche nel poco minutaggio che gli viene concesso a gara in corso.
Lui, che di trofei ne ha vinti in quantità, sta dimostrando sacrificio e umiltà, per rendere al meglio, benché i 37 anni sulla carta d'identità non siano un dettaglio da poco.
In più, il tecnico toscano ha ritrovato il suo pupillo Noslin, facendolo rendere al meglio.
Oltretutto c'è tanta sostanza a disposizione: dall'estro di Zaccagni al guizzo di Isaksen, dalla resilienza di Gila alla fantasia di Rovella.
Lato positivo per il Bologna è che stasera mancherà Nuno Tavares, a mani basse il migliore nel suo ruolo in Italia finora: perdita importante.