Bonifazi: "Questa squadra ormai ha un'identità. Vogliamo raggiungere l'ottavo posto"
Le parole di Bonifazi a Bfc Week in vista della trasferta di Lecce
Kevin Bonifazi, complice il grave infortunio di Soumaoro, è tornato protagonista al centro della difesa di Thiago Motta in coppia con Lucumi, offrendo prestazioni positive. Ha parlato a Bfc Week in vista dell'ultima giornata di campionato che vedrà i rossoblù affrontare il Lecce di Baroni, partita in cui i 3 punti (in caso di risultati favorevoli dagli altri campi) potrebbero valere l'ottavo posto.
Sul pareggio ottenuto contro il Napoli: “Chiaramente è stata una partita difficile, il valore dell'avversario lo racconta la classifica ed il titolo che hanno vinto. Credo che siamo stati anche sfortunati, sui gol subiti abbiamo fatto degli errori per seguire il nostro credo, il nostro gioco, ed è giusto che sia così, quindi abbiamo un po' dato noi l'occasione a loro per dimostrare il loro valore. Per quanto riguarda invece i nostri gol ce li siamo sudati, con tante occasioni potevamo vincere la partita. Senza essere presuntuosi sul campo avremmo meritato la vittoria”.
Sulla rimonta: “Ormai questa squadra ha un'identità, ha fiducia, di conseguenza capita di andare sotto, però quando credi in quello che fai e nei tuoi compagni in campo, sai di avere dei valori e riesci a rimanere all'interno della partita tutto il tempo”.
Sui tifosi: “Devo dire che noi siamo stati bravi a ripagarli sul campo in questi ultimi mesi, ma loro ci danno un appoggio importante, soprattutto in trasferta, in alcune partite sembrava di giocare in casa. Va dato merito a loro che sono uniti alla squadra e ci stanno sempre accanto”.
Sulla prossima partita a Lecce: “Noi vogliamo rimanere attaccati all'ottavo posto. Ci sono tante squadre che competono per questo obiettivo, e qualcuna è anche davanti a noi, ma in ogni caso scenderemo in campo a Lecce per vincere e fare la nostra partita, questo a prescindere è il nostro obiettivo sempre, a maggior ragione ora che abbiamo la possibilità di arrivare ottavi”.
Sulla sua stagione: “È stato un percorso duro, perché lavoravo tantissimo e non riuscivo a vedere un minimo risultato. Un momento difficile che mi ha forgiato, e tutto questo percorso mi ha portato ad apprezzare di più il momento che sto vivendo ora. Giocare con questa squadra mi rende davvero felice e orgoglioso di scendere in campo. Il giorno dopo non vedo l'ora di rivedere la partita perché mi piace vederci giocare, e questo è molto bello. Mi ha aiutato tanto il gruppo, rimani legato ad un obiettivo, e quindi non lavori solo per te stesso, vuoi aiutare i tuoi compagni. Quindi anche ripiombare in campo per l'infortunio di Soumaoro è brutto, un momento scioccante, vedi un tuo compagno che ha un infortunio grave, tu non giochi da tanto e devi ritornare, è strano”.
Sull'infortunio di Soumaoro: “Subito dopo la partita l'ho abbracciato, e i primi giorni dopo l'infortunio l'ho lasciato nel suo. Poi ci è venuto a trovare dopo l'operazione e ho avuto modo di parlarci, gli ho augurato una pronta guarigione e gli ho consigliato di lavorare a piccoli step, perché se pensi che ci vogliono 8/9 mesi comincia a diventare pesante pensare al recupero”.
Sulla stagione della squadra: “Credo che il percorso fatto con Sinisa abbia inciso in maniera emotiva sul gruppo. È venuta a mancare una persona della nostra famiglia, una persona con cui hai vissuto tutti i giorni per diversi anni. Io lo conoscevo ancora prima di venire a Bologna quindi c'è un rapporto lungo. Il nostro percorso parte così. In tutto questo la nota positiva è stata l'arrivo del nuovo allenatore, che ha dato entusiasmo, benzina, motivazioni e coinvolgimento. Ad oggi quindi quello che viene fuori da tutte queste cose messe insieme è un bel Bologna, una società importante fatta da parte amministrativa e tecnica che vanno allo stesso passo. Questa è una forza in più che ti da tanta motivazione anche in vista del prossimo anno”.
Sulla città: “Bologna è una città fantastica, pensavo fosse una bella città, e mi sono ricreduto in meglio. Si vive molto bene, si sta bene. Offre tanto, piena di giovani, tante attività culturali anche extra-calcistiche. C'è tanto attaccamento al Bologna calcio, si vive, si respira, anche una grande educazione da parte delle persone, ti salutano senza essere invadenti o offensivi, non ho mai riscontrato cose negative”.
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