Thiago Motta ed il disonorevole comportamento in Juventus-Bologna

Veniamo poi a ieri, quando hai palesato che proprio a livello umano non c’è alcun rispetto per le persone che ti circondano. Durante la tua avventura rossoblù hai sempre predicato l’importanza di lasciare agli arbitri il proprio lavoro, in quanto rappresentano la terza squadra che disputa la partita. 

Beh, ieri hai evidenziato come nel momento in cui il piano partita non va nella direzione a cui avevi pensato, tutti i valori che all’esterno fai sembrare come importanti, in realtà contano poco o nulla. 

Anziché correggere i difetti della tua Juventus, hai discusso con il quarto uomo e protestato per tutta la partita (in realtà per 51 minuti, sei stato espulso per il tuo comportamento “poco consono” per usare un eufemismo), quando in realtà evidenti errori arbitrali hanno favorito il risultato ottenuto dai tuoi bianconeri (la sacrosanta espulsione non concessa a Kalulu ed il possibile rosso non comminato a Koopmeiners).

Thiago Motta
Thiago Motta (ph. Image Sport)

Il livello più triste e basso della serata è stato raggiunto in altri due momenti. In primo luogo, quando Conceicao (l’emblema del giocatore che non vorresti giusto? Con la simulazione facile e con poco rispetto verso chi lo circonda) ha mandato platealmente a quel paese più volte il guardalinee (guarda caso senza venire ammonito).

Infine, il momento peggiore lo hai raggiunto accusando Beukema di essersi buttato in seguito ad una spinta di Vlahovic. Fino a pochi mesi fa allenavi l’uomo Beukema, prima del calciatore, uno dei componenti più leali della rosa rossoblù. Accusarlo di simulare sottolinea come il rispetto per lui e per la tua ex squadra sia svanito in poco tempo, rivelando come il percorso umano vissuto in rossoblù, per te non sia contato davvero.

Ora Thiago, tu andrai per la tua strada, e il Bologna per la sua, ma sappi che continuando a comportarti in questo modo, di te rimarranno solo i risultati sportivi e nulla di più, non un briciolo di rispetto da parte di chi ti ha sostenuto e reso grande: valuta se ne vale la pena! Sappi poi, che in conferenza stampa sarebbe meglio non parlare di Bologna, soprattutto potresti evitare di dire di poter tornare “a testa alta”. 

Dopo esserti comportato in questo modo, a Bologna potrai tornare solo a testa china, sapendo di aver avuto un atteggiamento detestabile verso la città che ti ha reso ciò che sei ora. Ricordati Thiago, il rispetto si dimostra sul campo, non predicandolo in modo ipocrita in conferenza stampa.

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