Addio a Bruno Pizzul, la storica voce del calcio italiano
Si è spento il leggendario telecronista che ha accompagnato intere generazioni di tifosi con il suo stile inconfondibile

Bruno Pizzul, storica voce del giornalismo sportivo italiano, è morto oggi all’ospedale di Gorizia. Il celebre telecronista aveva 86 anni e avrebbe compiuto 87 tra pochi giorni. Pizzul è stato per decenni il narratore ufficiale della Nazionale italiana, raccontando con il suo stile inconfondibile alcuni dei momenti più iconici del calcio azzurro.
Un simbolo del giornalismo sportivo

Pizzul è stato il telecronista della Rai per cinque Mondiali e altrettanti Europei, accompagnando il pubblico nelle notti magiche della Nazionale italiana. Il suo nome è legato a momenti indelebili della storia azzurra, su tutti il trionfo al Mondiale del 1982, raccontato con la sua inconfondibile voce.
Le telecronache che hanno fatto la storia
Dagli anni ’80 ai primi anni 2000, Pizzul è stato il narratore ufficiale del calcio italiano. Ha seguito la Nazionale con passione e professionalità, raccontando vittorie e sconfitte con il suo stile unico. Nonostante non abbia mai potuto commentare un trionfo dell’Italia in diretta – nel 1982 il telecronista ufficiale era Nando Martellini – la sua voce è rimasta nella memoria di tutti gli appassionati di calcio.
Uno stile inconfondibile
Pizzul si distingueva per un linguaggio colto e misurato, lontano dalle esasperazioni di molti telecronisti moderni. Il suo modo di raccontare il calcio era elegante e rispettoso, un tratto che lo ha reso un’icona per generazioni di telespettatori.
Un vuoto nel giornalismo sportivo
Con la scomparsa di Bruno Pizzul, il giornalismo sportivo perde una delle sue voci più autorevoli e amate. Il suo contributo resterà impresso nella memoria collettiva e nella storia della televisione italiana, a testimonianza di un'epoca in cui il calcio veniva raccontato con passione e misura.
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