Cinismo e maturità, l'analisi tattica della partita contro la Sampdoria
I ragazzi di Mihajlovic mettono in mostra una concretezza sempre più incoraggiante
Continua a volare sulle ali dell'entusiasmo il Bologna di Sinisa Mihajlovic e non ne vuole proprio sapere di fermarsi. Prima vittoria in trasferta della stagione, ma a incoraggiare il futuro percorso rossoblù è la maturità e la consapevolezza con la quale gioca questa squadra. Storicamente Marassi ha rappresentato un campo difficile su cui giocare e da cui provare a portare a casa punti. Ma la partita di domenica ha fatto capire che il Bologna c'è, è vivo ed è pronto a consolidarsi nella parte sinistra della classifica.
Primo tempo equilibrato ma di buon livello dei ragazzi di Mihajlovic che si confermano attenti e concentrati nell'approcciare le partite con il piglio giusto. Confermatissimi gli stessi undici che hanno vinto lunedì scorso nella gara interna contro il Cagliari. Il 3-4-3 di Sinisa, che a suo parere non lo diverte, si dimostra però l'abito migliore per questo Bologna. Infatti, da quando c'è stato il cambio modulo, i rossoblù giocano con maggiore equilibrio difensivo, senza perdere efficacia in avanti. Di contro, la Sampdoria ha confermato tutti i suoi limiti difensivi e nello sviluppo del gioco, spesso confusionario e privo di qualità in mezzo al campo. Difficile dunque pensare di sorprendere un Bologna che lavora spesso bene senza palla e sa leggere con attenzione le situazioni a palla scoperta.
BOLOGNA, PRIMO TEMPO DI EQUILIBRIO
Nella prima frazione di gioco la Sampdoria ha pressato con intensità lo sviluppo del gioco laterale del Bologna, costringendolo il più delle volte a cercare la palla sopra per Arnautovic. I rossbolù però non hanno sofferto questa situazione, in quanto l'attaccante austriaco ha doti fisiche e tecniche importanti che gli permettono anche di cucire il gioco lontano dalla porta. Come vediamo nell'immagine 1 sullo sviluppo del Bologna, con palla a Soumaoro, la Samp ha alzato forte la pressione portando sette giocatori contro 5 dei rossoblù. Questo ha costretto il difensore francese a superare la linea di pressione e cercare subito Arnautovic che si era smarcato bene per venire incontro a ricevere e pulire il gioco.
La Sampdoria, invece, ha faticato molto a sviluppare calcio centralmente: la squadra di D'Aversa è carente a livello qualitativo in mezzo al campo e affida la rifinitura soprattutto a Candreva. L'ex giocatore di Lazio e Inter spesso agisce anche come vero e proprio regista, muovendosi incontro ai centrocampisti per ricevere. Nell'immagine 2 notiamo come, con palla proprio a Candreva, la Samp non si proponga con altri giocatori per dare palleggio e sostegno al portatore di palla. L'unica soluzione è provare l'attacco diretto, con i due attaccanti che provano a scappare alle spalle della linea difensiva del Bologna che è comunque in superiorità numerica e posizionata bene. Sviluppo difficile e poco ragionato.
NEL SECONDO TEMPO LA SVOLTA
A pochi secondi dall'avvio della ripresa il Bologna trova subito il gol. Azione corale molto bella, chiusa in rete dal giovane centrocampista svedese Svanberg. I rossoblù hanno mosso palla con qualità, forse anche cogliendo alla sprovvista la Sampdoria, appena rientrata in campo dall'intervallo. Infatti, analizzando l'immagine 3 e 4, ovvero il gol del vantaggio rossoblù, notiamo errori evidenti nella linea difensiva dei padroni di casa. Innanzitutto troppa staticità nei giocatori blucerchiati, che si fanno prendere in mezzo nel palleggio rossoblù pur essendo in superiorità numerica posizionale. Ma l'errore più importante, che porta poi al gol, è la linea difensiva che si schiaccia troppo e con tanti uomini. Manca il centrocampista centrale a fare filtro che, correndo in arretramento va a leggere e a intercettare proprio la traiettoria del passaggio all'indietro di Soriano, sulla quale poi colpisce a rete Svanberg.
Il gol del pareggio dei padroni di casa è arrivato al minuto 77', da calcio piazzato. Analizzando la situazione (immagine 5), non notiamo errori grossolani da parte della retroguardia del Bologna, anche se con un po' più di concentrazione poteva essere sicuramente evitato. Il pallone parte dai piedi, sempre educati, di Candreva, vero centro del gioco doriano in tutto e per tutto. Il Bologna, in area di rigore, marca a zona. I concetti della marcatura a zona prevedono che la linea difensiva si concentri prima sul pallone e poi sull'uomo, quindi l'avversario. Sul colpo di testa di Yoshida, che innesca poi Thorsby, autore del gol, 3 giocatori del Bologna si concentrano solo sulla palla, non prevedendone nè leggendo la possibile traiettoria. Allo stesso modo Skorupski è un po' pigro, in quanto dovrebbe accorciare prima per togliere spazio e profondità, impedendo all'avversario di calciare indisturbato. Il portiere rossoblù, invece, resta bloccato sulla linea di porta e permette a Thorsby di ricevere e segnare il pareggio da due passi.
Il gol dell'uno a uno della Sampdoria dura però pochissimo. Dopo appena un minuto, infatti, il Bologna torna in vantaggio. Cross pennellato di Svanberg e testa di Arnautovic che sigla l'1 a 2 definitivo. Altro mix di errori e letture sbagliate da parte della Sampdoria. Marcatura a zona anche per la squadra di D'Aversa, ma in area nessun difensore usa il corpo per sentire l'avversario. Molta passività, come sul primo gol. Soriano è bravissimo a trarre in inganno Augello, in quel momento in marcatura su Arnautovic: il centrocampista del Bologna, infatti, si muove in mezzo ai due difensori della Sampdoria, che facendo fatica a leggere il suo possibile movimento, vanno in difficoltà. Soprattutto Augello che si fa ingannare da un falso movimento di Soriano, non sa se seguirlo e lascia la marcatura di Arnautovic che a sua volta riceve un gran pallone di Svanberg e mette in rete.
Altri tre punti fondamentali per il Bologna che si consolida nella parte sinistra della classifica e soprattutto mette in luce una maturità forse mai dimostrata nelle scorse stagioni. Nonostante il gol subito, comunque arrivato solo da calcio piazzato, c'è da evidenziare un'altra prova positiva del reparto difensivo che gioca con solidità e attenzione. Bene Svenberg e Dominguez che assicurano dinamismo e qualità in mezzo al campo. Inutile spiegare l'importanza tecnica, fisica e mentale di Arnautovic: troppo importante per questa squadra. La strada è quella giusta, il Bologna ha intrapreso il suo percorso e non vuole di certo fermarsi proprio ora.