Motta rischia la squalifica. Lui: "Con gli arbitri tutto ok"
Si sono chiuse ieri le indagini sullo sfogo nel post-Lecce, prende quota il deferimento. Motta: "Ho parlato solo di fatti, non cerco nessuna polemica"
Come sottolineato dall'edizione odierna del Resto del Carlino, la Procura federale ha intenzione di usare la mano pesante nei confronti di Thiago Motta. Violazione dei principi di lealtà, correttezze o probità. Violazione del codice deontologico degli allenatori, nonché condotta antisportiva, questi i capi di imputazione nei confronti del tecnico.
Motta: “Con gli arbitri tutto ok”
Dal canto suo, Thiago Motta, cerca di smorzare i toni. Il tecnico, che ieri era a Roma nella sede del Coni dove ha ricevuto il premio 'Andrea Fortunato' ha parlato così: "Non penso di avere un rapporto complicato con gli arbitri. Anche dopo Lecce ho detto che certi arbitraggi devono essere di esempio, penso a chi ci ha arbitrato col Torino. Parlo di fatti e questa è la mia opinione su cose che ho visto. Ma non cerco
polemica". Come detto, non è dello stesso avviso la Procura che, nel corposo avviso di chiusura indagini recapitato ieri al tecnico e, per responsabilità oggettiva, al Bologna ha inserito una lista di violazioni quasi più lunga di quella presentata qualche giorno fa al tecnico della Roma José Mourinho per le frasi in libertà contro Marcenaro e Berardi. Dunque Bologna-Roma, prevista al Dall'Ara il 17 dicembre, rischia di diventare il ‘derby dei deferiti’. Se infatti gli 007 federali decideranno di far scattare il deferimento per Motta all'italobrasiliano verranno contestati la violazione degli articoli 4 (principi di lealtà, correttezza e probità) e 23 (dichiarazioni lesive) del codice di giustizia sportiva, nonché l'articolo 37 del regolamento del settore tecnico (norme di comportamento e deontologia professionale). Thiago Motta ora ha 7 giorni (partendo da ieri) tempo per decidere se essere ascoltato dalla Procura o presentare una memoria difensiva. A quel punto l'organismo giudicante della Federcalcio deciderà se archiviare o far scattare il deferimento.
Le parole incriminate e l'altro incrocio con la Roma
Al termine della partita contro il Lecce, visibilmente arrabbiato per il rigore concesso nel finale, non tanto per il fischio, in quanto la trattenuta appare di difficile difesa, quanto per il minuto in cui è avvenuto il fischio, si era espresso così su Doveri: “Doveri è un grande arbitro, ma doveva far finire prima la partita”. Parole decisamente più pesanti quelle rivolte dal tecnico nei confronti del Var Nasca (che lunedì sarà ai monitor per Cagliari-Sassuolo):“Oggi ne ha combinata un'altra delle sue. Nelle sue mani il Var da strumento positivo diventa un'arma. E sempre contro le mie squadre: si vede che sono sfortunato”. Motta e il Bologna hanno già investito il legale di fiducia Mattia Grassani del compito di difendere i loro interessi nel contenzioso. Vista la corposità delle violazioni contestate all'allenatore è difficile immaginare che nei prossimi giorni la Procura faccia retromarcia. L'ipotesi più plausibile è quella del deferimento, a questo punto la sanzione per il tecnico potrebbe essere doppia: multa pecuniaria e squalifica. Tuttavia, lo stop in panchina, visto l'iter dell'eventuale deferimento, scatterebbe non prima di Natale. Quindi, in ogni caso, Thiago Motta siederà in panchina nelle partite contro Salernitana, Roma e Atalanta, poi arriverà la sentenza. Nell'attesa continuano anche i rumors sul futuro, con Thiago Motta che ha parlato così delle voci che lo vedono come possibile successore di Josè Mourinho sulla panchina della Roma: "Io al posto di Mou? Ho grande rispetto per lui, la Roma ha un grande allenatore e spero che continui per tanto tempo perche la Roma e lui stanno bene insieme. lo penso al Bologna, ad aiutare club, tifosi e giocatori a perseguire i nostri obiettivi".
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