Regola del calcio cambiata per merito di Italiano: esultare sotto la curva ora è possibile
I tempi sono cambiati e con essi anche le regole in merito alle esultanze e alle loro sanzioni
Altri tempi, il calcio subisce numerose evoluzioni, non solo sul rettangolo verde. E' trascorso un quarto di secolo da quando sono state apportate alcune modifiche nel regolamento. Basti pensare all'ammonizione per uscire all'esterno del rettangolo di gioco. Oggi è possibile “perdere la testa” dopo un gol, all'ora non era proprio possibile alcun tipo di sgravata. Chiedere a Italiano se non ci credete.
L'ultima volta
Vincenzo Italiano è l'uomo che ha scritto un pezzo di storia nel nostro calcio. Vi chiederete perchè? Bene, ve lo spieghiamo noi. E' il 5 novembre 2000 quando il nuovo tecnico del Bologna militava all'Hellas Verona da poche stagioni e ingenuamente ricevette il secondo giallo solo ed esclusivamente per esser uscito dal rettangolo verde nell'esultare. Gli scaligeri quella stagione la iniziano in maniera positiva: cinque punti nelle prime quattro gare prima della partita contro l'Inter a novembre. Al Bentegodi a passare in vantaggio sono i padroni di casa con la rete di Bonazzoli, pareggia Farinos per i nerazzurri prima del nuovo vantaggio veronese firmato proprio da Italiano, che beffa Frey dalla lunga distanza. Alla ventunesima giornata in massima serie trova la sua prima rete in Serie A e così esplode di gioia, dimenticandosi del regolamento.
Ero stato ammonito qualche minuto prima. Quel gol mi fece dimenticare tutto, anche il fatto che all'epoca c'era la regola che appena uscivi dal rettangolo di gioco scattava l'ammonizione Sono stato espulso, ma quello resta un giorno indimenticabile.
Le ragioni furono due: il suo primo dei sei gol in Serie A e il fatto che da lì in poi si inizierà a discutere della regola.
Il danno ormai fu fatto, ma la FIGC inviò una richiesta per togliere l'ammonizione in situazioni simili. La regola fu poi tolta.
Le stesse esultanze stagionali
A trarne benefici ci pensano i giocatori del futuro, per cui sempre più frequentemente siamo abituati a vedere calciatori che varcano le linee di bordocampo per andare ad esultare assieme ai propri tifosi, sotto le rispettive curve. In stagione, al Dall'Ara, ci hanno pensato i vari Orsolini (Empoli), Odgaard (Fiorentina e Lecce), Moro con la Roma, Freuler con il Verona e Calafiori con la Juventus prima dell'ultimo quarto d'ora da dimenticare. Dimentico qualcuno? Ah si, lui: Tommaso Corazza, il vero figliuolo del Bologna che si sarebbe preso anche più di una semplice ammonizione.
LEGGI ANCHE: Bologna, Gosens non è più una suggestione: ecco i dettagli