L'ex allenatore rossoblù, in grado di stravincere un campionato di B e rifiutare per ben due volte - salvo poi cedere alla terza - la corte di Agnelli, ha rilasciato un'intervista ai colleghi del Resto del Carlino: “ Non è una bella cosa che il Bologna farà un mercato guidato dalla necessità di incassare più di quanto spenderà. Quando arrivò Saputo pensai che Bologna aveva trovato il presidente giusto per proiettarsi in un'altra dimensione: purtroppo non è stato così. Mi dispiace per i bolognesi, che dovranno accontentarsi di una salvezza quasi certa e nulla più. Non so se l'organico valesse il nono posto. Senza dubbio Motta ha fatto un buon lavoro, ridando vitalità e bel gioco alla squadra. Prima o poi Thiago Motta si siederà su una panchina importante. E rispetto a tanti colleghi ha un vantaggio: che i grandi club li ha conosciuti da calciatore. Davanti a trenta giornalisti e quaranta televisioni in sala stampa l'impatto è forte. Per Motta sarà fondamentale la prossima stagione. Se potendo guidare la squadra per un campionato intero ripeterà le cose buone di quest'anno allora sarà pronto per una big. Così come per lui per guadagnarsi il posto va dato il massimo in allenamento, da me c'era gente di gamba che se in settimana non lavoravano il doppio degli altri in partita non rendevano; altri tiravano il freno ma capivo. La morale è che un allenatore bravo deve innanzitutto capire il fisico e le teste di calciatori che allena”.

La chiosa finale è su Giovanni Sartori: “Ho molta stima di Sartori. Uno che ha saputo cambiare la storia di Chievo e Atalanta può cambiare anche quella del Bologna: sempre che lo facciano lavorare. Non riesco a pensare a un Sartori che si accontenti di fare un campionato da decimo o dodicesimo posto".

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