Match Analysis: la Juventus di Massimiliano Allegri
Andiamo ad analizzare i princìpi di gioco della Juventus di Massimiliano Allegri, prossimo avversario del Bologna
Manca sempre meno alla fine della stagione, ma le partite stimolanti da affrontare non mancano di certo. La prossima sarà domani pomeriggio all'Allianz Stadium contro la Juventus. Se nel girone d'andata la formazione bianconera si presentava al Dall'Ara reduce da un momento piuttosto complicato, ora la situazione è completamente diversa. Allegri è riuscito infatti a trovare la quadra, portando la Juventus ad essere la squadra con più punti guadagnati nel girone di ritorno.
Il Bologna, invece, dopo un periodo altamente negativo ha trovato, finalmente, sul suo percorso un po' di serenità. Il buon pareggio col Milan e la vittoria sulla Sampdoria stanno certificando un momento di buona condizione fisica e atletica da parte dei ragazzi di Mihajlovic. Ecco perché nella partita di domani pomeriggio non si possono escludere colpi di scena.
La Juventus, dopo la fase di assestamento e transizione di inizio campionato, è riuscita a trovare solidità difensiva e organizzazione tattica. Con l'avvento di Massimiliano Allegri a inizio stagione i bianconeri hanno palesemente messo in cantina l'idea del bel gioco, lontanamente accarezzata nel periodo di Sarri e Pirlo, per puntare di nuovo sul pragmatismo del tecnico livornese. Allegri, infatti, non è un amante del bel gioco, ma della concretezza. Un pensiero che abbraccia completamente la storica politica bianconera che ritiene la “vittoria l'unica cosa che conta". Ecco perché la Juventus è tornata a difendersi molto bassa, con compattezza, provando a dare piena libertà offensiva ai propri interpreti di maggiore qualità, tra cui Dybala, Vlahovic e Cuadrado.
IL SISTEMA DI GIOCO
Allegri in questa stagione ha provato diversi sistemi di gioco. Non a caso uno dei punti di forza del tecnico livornese è il sapersi adattare un po' a tutti i contesti. Ecco quindi che nel corso delle partite si è passati dal 1-4-4-2, al 1-4-3-3 fino al 1-4-2-3-1. All'Allianz Stadium la Juventus sarà numericamente corta soprattutto a centrocampo, a causa delle assenze di Locatelli e Arthur. Come ha però detto De Leo in conferenza stampa, il Bologna non dovrà concentrarsi sulle assenze avversarie, ma cercare di vincere più duelli possibili a centrocampo, reparto sempre nevralgico e fondamentale per indirizzare la partita.
A far storcere il naso al tecnico livornese è sicuramente un reparto d'attacco che in questa stagione si è dimostrato particolarmente sterile. Nonostante l'importante investimento fatto su Vlahovic a gennaio, sono solo 49 i gol messi a segno finora, numeri che posizionano i bianconeri come decimo attacco di tutta la Serie A, addirittura dietro a Verona e Fiorentina. Anche la difesa ha mostrato delle crepe rispetto alle precedenti gestioni, specie nel girone d'andata. Negli ultimi mesi la Juventus ha fatto della solidità difensiva uno dei suoi punti di forza. 28 reti subite e terzo reparto del campionato. Numeri che non fanno primeggiare i bianconeri, al momento lontani 7 punti dal primo posto.
FASE DI POSSESSO PALLA
La Juventus generalmente costruisce sempre dal basso, sfruttando la partecipazione dei 4 difensori insieme ai 2 playmaker di centrocampo (di solito Locatelli/Arthur e Rabiot). Emerge quindi una disposizione “4+2” che permette sia di costruire centralmente sia di dare sfogo laterale. Si cerca sempre la manovra ragionata, muovendo palla da destra a sinistra alternando passaggi in orizzontale a filtranti in verticale. Quando non si riesce a liberare uno tra Locatelli e Rabiot, ci pensa Bonucci o anche Danilo a dettare i tempi e le geometrie. Il difensore bianconero è infatti uno dei migliori nel suo ruolo a impostare il gioco dalle retrovie, grazie ad una spiccata visione di gioco, a qualità tecniche elevate, ma anche a capacità di scegliere la giocata più efficace. Attualmente è invece il terzino brasiliano Danilo che si aggiunge con continuità alla prima costruzione bianconera, dando una soluzione in più allo sviluppo del gioco (immagini 1 e 2).
All'occorrenza, specialmente contro avversari che pressano forte, la squadra di Allegri può anche andare direttamente in verticale sulla figura di Vlahovic, superando tutte le linee di pressione.
Nello scacchiere tattico di Allegri è fondamentale lasciare ampia libertà ai giocatori più tecnici. Si vengono dunque a creare triangolazioni continue tra Dybala, Cuadrado e Danilo, come vediamo nelle immagini 3 e 4. Dybala si muove tantissimo in ampiezza sulla zona di destra per attirare fuori difensori avversari e per avere anche più visione della profondità. Allo stesso tempo Cuadrado diventa importantissimo in questo nuovo ruolo che sta assumendo, ovvero di ‘tuttocampista’. Non è più solo un puro esterno di centrocampo, ma è ormai un vero e proprio regista che finisce a giocare in mezzo al campo e in rifinitura. Sia l'argentino che il colombiano non vengono limitati da imposizioni tattiche, ma gli viene lasciata ampia libertà di movimento in zona offensiva, per dare sfogo alla propria qualità e inventiva. Parliamo di due giocatori estremamente tecnici e da tenere continuamente sotto osservazione.
Con l'arrivo di Vlahovic a gennaio, la Juventus ha trovato un attaccante in grado di far alzare maggiormente il baricentro dei bianconeri. L'attaccante serbo è infatti molto bravo nel giocare spalle alla porta e nei duelli con i difensori avversari. E' in grado di girarsi in un fazzoletto e di creare sempre apprensione al reparto difensivo. Come vediamo nell'immagine 5, in una bell'azione costruita dai bianconeri contro l'Inter, Rabiot in percussione centrale cerca in maniera diretta e verticale proprio Vlahovic. L'ex centravanti della Fiorentina si trova dunque a duello col difensore dell'Inter. Cuadrado e Morata assicurano l'ampiezza, pronti a dare supporto sia a sostegno che in profondità. Dybala è invece più arretrato, in una posizione maggiormente da rifinitore.
FASE DI NON POSSESSO PALLA
La fase di non possesso è da sempre uno dei punti di forza dei bianconeri, soprattutto nelle scorse gestioni di Allegri, quando la Juventus chiudeva il campionato sempre con la miglior difesa. D'altronde il credo dell'allenatore bianconero è che “la miglior difesa vince lo Scudetto". Anche se la retroguardia bianconera non è più solida come qualche anno fa, Allegri ha saputo dare, specie nel girone di ritorno, grande organizzazione e compattezza.
La Juventus, infatti, alterna fasi di difesa posizionale, con marcature attente e strette in area di rigore, a fasi di pressing e di recupero immediato del pallone. Sulla prima costruzione avversaria i bianconeri pressano sempre in maniera molto intensa, andando uomo su uomo e spingendo il gioco sugli esterni dove è più semplice recuperare il pallone. Come è evidente nelle immagini 6 e 7, la Juve pressa in maniera attiva la costruzione dell'Inter e costringe la squadra di Inzaghi a giocare velocemente in verticale.
Importante nel gioco difensivo della squadra di Allegri sono le marcature preventive, con un difensore che va sul pallone e l'altro a coprire la profondità. Fondamentale nelle situazioni come quella dell'immagine 8 è aver tanti uomini in zona palla, per riuscire a vincere la seconda palla e riconquistare immediatamente il possesso. In questa caso abbiamo un 6 contro 4, con i bianconeri che riescono a consolidare il più velocemente possibile la gestione del pallone.
La Juve dispone poi di giocatori molto fisici in mezzo al campo, su tutti Rabiot che ha tra le sue qualità principali le corse all'indietro e i palloni recuperati nei duelli in mezzo al campo, proprio in virtù di una forza non indifferente.
L'immagine 9 mette in mostra un'altra situazione in cui la Juventus reagisce al pallone perso attaccando con 5 uomini contro 4 degli avversari, costringendoli a giocare velocemente e alzando il baricentro nella metà campo, in questo caso, del Venezia.
Sarà dunque una partita molto intensa e difficile, contro una squadra che ultimamente a livello tattico ha sbagliato veramente poco. Il Bologna avrà dalla sua spensieratezza e poco da perdere, sperando in un colpo di scena che manca dal lontano 2011.