Castellini: “Vedo il Bologna con la Fiorentina sotto le sette grandi. La rivoluzione era necessaria”
L'ex capitano rossoblu: "Bologna intrigante, l'operato di Sartori e Di Vaio mi sta piacendo molto. A mio parere il club ha fatto un lavorone agendo con freddezza e pazienza"
L'ex capitano rossoblu Marcello Castellini, ha parlato ai microfoni del Resto Del Carlino in merito alla nuova stagione del Bologna, soffermandosi in primis sul mercato e successivamente sulle prime uscite della stagione e sulla gestione di Van Hooijdonk.
L'intervista si è aperta con una domanda sul nuovo Bologna, ecco la risposta di Castellini: “Lo trovo molto intrigante e coraggioso. Ha abbassato l'età media e il monte ingaggi, ha messo dentro giocatori di talento, gamba, colpi, corsa e fisicità. L'operato di Sartori e Di Vaio mi sta piacendo molto. A mio parere il club ha fatto un lavorone agendo con freddezza e pazienza. Il finale di mercato credo abbia soddisfatto tutti e tolto gli ultimi dubbi, qualora ce ne fossero stati, sulle capacità dirigenziali. Di fatto è stata una rivoluzione, questo Bologna ha aperto un nuovo ciclo che può puntare a riconfermare il risultato della scorsa stagione e provare a guardare avanti, anche se non è scontato”.
Alla domanda sulla rivoluzione messa in atto durante l'estate l'ex calciatore rossoblu ha risposto così: “Credo fosse necessaria. Quando hai giocatori seri che hanno fatto il loro per 2-3-4 anni, magari vicini alla scadenza del contratto o a scadenza, non più pienamente contenti, è anche giusto lasciarli andare. Penso a Dominguez, Schouten, Arnautovic soprattutto. Credo fosse necessario convincere Thiago a rimanere e della bontà del progetto e penso sia stato fatto, perché alla fine sono arrivati tutti giocatori adatti al modo di pensare calcio dell'allenatore”.
Sul possibile piazzamento finale della squadra di Thiago Motta Castellini ha risposto così: “È presto da dire. Ma sulla carta, per potenzialità, credo che i rossoblu siano superiori a Torino, Sassuolo, Udinese e Monza. Insomma, vedo il Bologna con la Fiorentina sotto le sette grandi Milan, Inter, Juventus, Napoli, Atalanta, Roma e Lazio. Di bello c'e che il Bologna non sbaglia quasi mai la partita, quindi è un osso duro e se qualcuna sbaglia la stagione ne può approfittare. Poi ovviamente bisognerà vedere come svilupperà queste potenzialità e quanti punti riuscirà a collezionare in questo inizio di stagione, perché quando cambi molto l'inizio di stagione è la parte più delicata. In questo senso, per morale, convinzione e fiducia, la vittoria con il Cagliari è stata fondamentale”.
Successivamente, l'ex difensore, ha risposto ad una domanda riguardante i punti raccolti nelle prime tre uscite rossoblu, contro Milan, Juventus e Cagliari: “Ne dovevi avere 6 perché a Torino con la Juventus avevi vinto. Ma quando vinci una partita che pareva stregata come quella con il Cagliari e giochi come hai giocato a Torino è tanta roba: significa che hai fame”.
Chiosa finale sul reinserimento in rosa di Van Hooijdonk: “A Casteldebole dovranno essere bravi tutti a gestire il reinserimento di Van Hooijdonk, che forse è stata l'unica situazione gestita non al meglio. Se all'ultimo giorno di mercato fosse arrivato come volto nuovo e vice capocannoniere del campionato olandese saremmo stati tutti al settimo cielo e avremmo gridato al grande colpo. Invece così rappresenta un punto interrogativo. Ma ce ne sarà bisogno. Si può fare tutto. Ricordo che a Parma Gilardino giocava poco o nulla e doveva andare via. Poi dopo il crack Parmalat Adriano ando all'Inter e iniziò a giocare ed è diventato Giardino. Non dico che Van Hooijdonk sia Gilardino, ma ci può essere modo di recuperarlo e far sì che diventi utile”.
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