Pedullà: "L'Europeo non ha scalfito la valutazione di Calafiori, per il Bologna vale..."
Il giornalista di Sportitalia valuta i calciatori azzurri dopo Euro2024
Dopo la disfatta dell'Italia a Euro2024 che ha terminato il proprio cammino agli ottavi contro la Svizzera, Alfredò Pedullà ha parlato della svalutazione degli Azzurri sul mercato. Ecco l'intervento del giornalista di Sportitalia sul proprio canale YouTube.
Calafiori tra i più impiegati all'Europeo
Calafiori è stato il più impiegato, legittimamente, insieme a Di Lorenzo e Donnarumma. Per il Bologna valeva più di 40. Di sicuro l'europeo non ha scalfito, anche se hanno cominciato a crivellarlo di colpi dopo l'errore con la Spagna. Perché quelli che davano 5 e mezzo a Calafiori erano gli stessi che non erano in grado di fare una domanda a Gravina: ‘Scusi, perché non si dimette?’.
La valutazione di Calafiori
Tornando a noi, Calafiori per il Bologna è importante, ed è importante anche che abbia una valutazione superiore ai 40 milioni. Sarebbe sia un modo per allontanare le pretendenti, sia perché il Bologna dovrebbe quasi il 50% al Basilea. Secondo voi quanto vuole Calafiori adesso? La Juventus non vuole andare allo sfinimento, ci sono delle piste inglese, vi avevo parlato anche del Bayer Leverkusen… Diciamo 40-45 come valutazione? Partecipate anche voi a questo gioco (Pedullà si riferisce agli ascoltatori invitandoli a commentare su YouTube, ndr).
Le parole di Luciano Spalletti su Riccardo Calafiori
Ecco l'intervento del ct della Nazionale Italiana che ha parlato anche del gioiello del Bologna Riccardo Calafiori.
Dobbiamo trovare nuovi leader, giocatori del valore di Chiellini o Bonucci diventa difficile trovarli, ma si è visto anche che, dando spazio e possibilità a calciatori come Calafiori, si possono trovare dei leader importanti dentro il campo, al di là di quella che può essere l'esperienza vissuta in Nazionale. E noi dobbiamo fare questo percorso, andare dritti e credere che ci siano delle potenzialità che passano attraverso il gioco, le azioni e non i discorsi. Sapevamo di avere un girone con difficoltà massimali, perché lo racconta anche la storia che sono squadre organizzate, di esperienza. Noi siamo come esperienza fatta e come età media una delle più giovani, tra le prime 5-6, addirittura la penultima come presenza dei giocatori convocati in questa competizione. Però era una scelta che avevamo fatto, ci si aspettava più reazione. Fino alla qualificazione tutto sommato c'è stato un adattamento, una reazione nelle partite che è stata differente da quella che abbiamo visto ieri.
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