Lucumì: “Con l’Inter l’emozione è stata grandissima. Contro il Torino è una partita importantissima, la posta in palio è alta”
Lucumì si è raccontato in una lunga intervista al Resto del Carlino parlando del momento che stanno attraversando i rossoblù
John Lucumì, roccioso difensore arrivato in estate dal Genk si contraddistingue per la sua fisicità e la raffinatezza dei suoi piedi, si è raccontato in una lunga intervista al Resto del Carlino affrontando diversi temi. Ecco le sue parole.
Sulla vittoria contro l’Inter: “L’emozione è stata grande, grandissima perché come squadra abbiamo lavorato una settimana intera per regalarci una gioia così e riuscirci è stata una felicità immensa”.
Sul lavoro in coppia con Sosa per fermare Lukaku e Lautaro: “Noi li abbiamo marcati bene, ma il risultato è frutto del lavoro di tutta la squadra, per non concedere loro occasioni e limitarne i rifornimenti”.
Sulla concentrazione partita per partita: “Noi prepariamo tutte le gare allo stesso modo, lavorando al massimo. Poi chiaramente vincere contro squadre con questa storia e questi campioni ti dà un plus a livello emozionale, ma anche tecnico: prestazioni così ti lasciano la convinzione di poter giocare faccia a faccia contro chiunque”.
Sulla prossima sfida contro il Torino: “Attenzione: credo sarà un match ancora più complicato di quello contro i nerazzurri. Dovremo metterci ancor più attenzione, ancor più voglia. E’ una partita importantissima per noi e per loro, siamo vicini in classifica: la posta in palio è alta”.
Sull’Europa: “E’ chiaro che quando stai in questa posizione di classifica ci pensi. Però sappiamo che è un campionato molto difficile: non possiamo ragionarci troppo ora, mancano ancora troppe partite. Noi pensiamo solo a lavorare, a coltivare una mentalità positiva, credere di potercela fare: e ovviamente ci vogliamo riuscire. Siamo sicuri di poter restare in gioco fino alla fine. Ma per prima cosa dobbiamo vincere a Torino”.
Sull’idea di riportare le coppe europee a Bologna dopo più di vent’anni: “E’ molto emozionante poter sognare un traguardo così, l’idea di dare questa felicità ai nostri tifosi. Ma questa prospettiva non cambia il nostro approccio, che è vivere partita per partita”.
Su Thiago Motta: “E’ un tecnico molto esigente e, dopo la vittoria sull’Inter, lo è ancora di più. Vuole il cento per cento ogni giorno. Sembra tutto calmo, ma si arrabbia, eccome se si arrabbia. Però ha saputo creare un grande feeling con tutti noi”.
Sull’abbondanza di scelte visti i rientri degli indisponibili: “Non so se giocherò. Decide il mister. E’ positivo che siamo tutti pronti, questo ci offre più soluzioni, stimola la competizione e alza il livello degli allenamenti”.
Sul compagno più difficile da marcare: “Ne abbiamo tanti, ognuno con caratteristiche diverse. Orsolini, per esempio, se ti punta in velocità, diventa dura acchiapparlo. Ma anche Arnautovic: se prende il pallone, vai poi a toglierglielo”.
Sull’avversario più difficile da marcare: “Ne ho affrontati parecchi forti: Osimhen, Lukaku, Lautaro. Ma Giroud e Leao sono i due che più mi hanno fatto soffrire”.
Sulla differenza tra vivere a Genk o a Bologna: “Si sta benissimo in entrambe le città, ma Bologna è molto più grande, offre tante opportunità, così come il club e la serie A hanno una dimensione più importante. Credo che la differenza più marcata sia soprattutto culturale: in Belgio si pensa al calcio solo il giorno della gara. Qui il tifoso vive la partita tutta la settimana: c’è molta più passione, è come in Sud America”.
Sul rapporto con i tifosi rossoblù: “Vivo in centro, sono contento qui, ancor di più per il momento magico che attraversiamo, in città si respira quest’entusiasmo. Incontro spesso i tifosi, sono molto carini: mi fanno molti complimenti per le vittorie, sono felici. E ovviamente mi chiedono di portarli in Europa”.
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