Editoriale - Virtus di forza, Fortitudo di speranza
Due vittorie su due per Basket City nella domenica di campionato
Vincere in casa della Reyer Venezia non è mai cosa semplice. La Virtus lo fa da 3 campionati di fila e sempre con lo stesso marchio: la difesa. Anche ieri al Taliercio la Segafredo ha stretto la morsa attorno al proprio canestro rendendo la vita impossibile all'attacco orogranata e, allo stesso tempo, ha attaccato con molta più pazienza e fiducia rispetto ad un primo quarto in cui tante cose non sono andate per il verso giusto. L'impatto di Sampson, ancora non pienamente inserito nei meccanismi di squadra ma capace di 17 punti in 17 minuti segno che il materiale è buono buono; la metamorfosi di Hervey, primo tempo pessimo e secondo tempo ai suoi standard; il piglio con cui è entrato Ruzzier che deve essere questo, ovvero uno che difende, mette ordine e si fa trovare pronto. Questi i punti salienti di un successo che dà ancora più slancio alla Segafredo che deve ancora inserire Cordinier e Mannion (probabile esordio contro Bursa in Eurocup il 20 ma se la settimana in palestra sarà buona potrebbe anche finire a referto sabato contro Trieste). Siamo ad ottobre, è prestissimo per giudizi definitivi ma i segnali interessanti ci sono e pure fin troppo evidenti.
I segnali interessanti sono arrivati anche dalla Fortitudo. Al netto di una Pesaro in grande difficoltà ma comunque in grado di battere Trieste mercoledì scorso, la Kigili ha giocato la partita che doveva giocare: concentrata, vogliosa, pulita nelle esecuzioni. È arrivata la prima vittoria stagionale che toglie qualche nube nera e permette di respirare un po', giusto un po', quello che basta per non andare in palestra con la testa appesantita. Senza Groselle, sulla via del taglio, sotto canestro la Fortitudo è meno grossa ma può essere più agile e su questo Martino sta lavorando; se poi Benzing mantiene un'alta percentuale da oltre l'arco il discorso si fa più semplice. In settimana può arrivare qualcosa dal mercato, con Durham che deve liberarsi (cosa non facile) dall'Amburgo. Ma intanto è arrivata la reazione da chi c'è già e aveva l'obbligo di dimostrare a se stesso di essere migliore della versione di Cremona.