Grinta e determinazione, il Bologna ferma così la capolista: l'analisi tattica di Milan-Bologna
I rossoblù giocano un gran primo tempo e ingarbugliano il Milan nella fitta organizzazione difensiva di De Leo
Un Bologna stoico regala una mezza gioia alla numerosa platea di tifosi rossoblù accorsi allo stadio San Siro di lunedì sera. Fermare il Milan capolista, in un 2022 fin qui piuttosto ‘nero’, non era infatti previsto, neanche dai più ottimisti. Eppure i rossoblù, mettendo in campo una grinta degna del proprio allenatore, sono riusciti a rallentare la corsa della squadra di Pioli, lanciatissima per raggiungere uno Scudetto che sulla sponda rossonera del Naviglio manca dal lontano 2011.
Arnautović e compagni possono dunque ritenersi soddisfatti. Un punto che può dare morale e che chiude il famoso trittico di partite piuttosto complicato a cavallo tra marzo e inizio aprile. Ora si può aprire una fase nuova, con match decisamente più alla portata, tolte Juventus e Roma, e la possibilità di accumulare ancora qualche punto per puntare ad una posizione di classifica maggiormente ottimistica, anche se ormai ben lontana dall'obiettivo stagionale della parte sinistra.
LE FORMAZIONI
Il Bologna, targato dal duo Tanjga-De Leo ha cambiato diversi interpreti nell'ormai canonico 1-3-5-2 rossoblù. Davanti a Skorupski, il trio difensivo composto da Soumaoro, Medel e Theate. A centrocampo turno di riposo per Soriano che ha lasciato spazio alla prima da titolare di Aebischer, al fianco di Schouten e Svanberg. Hickey e Dijks a presidiare le fasce, con il tandem offensivo composto da Arnautović e Barrow.
Il Milan di Pioli ha invece confermato il 1-4-2-3-1 'classico'. Maignan tra i pali, linea difensiva composta da Calabria, Kalulu, Tomori e Theo. Tonali e Bennacer in cabina di regia; Messias, Diaz e Leao pronti a muoversi alle spalle dell'unica punta Giroud.
LA PARTITA
Il Bologna ha impostato la partita di San Siro in una maniera molto preciso: poco giro palla, verticalità immediata e attacco al lato debole. Chiavi tattiche facili a dirsi, ma piuttosto complicate poi nel momento di metterle in pratica. Nonostante ciò, il Bologna, soprattutto nella prima frazione di gara, ci è riuscito piuttosto bene. Un bello sviluppo rossoblù è raffigurato nell'immagine 1 di seguito.
Il Bologna costruisce e attira sul lato sinistro del campo, con il classico ‘palla avanti-palla indietro’ sempre utile per allungare le maglie delle squadre avversarie. Dijks serve Arnautovic che si muove in appoggio; a sostegno si propone Barrow che riceve e apre il campo a destra su Hickey. Il giovane talento scozzese ha infatti tempo, spazio e campo da prendere in avanti, obbligando il Milan a effettuare scalate lunghe e in ritardo. Questo sviluppo di gioco ha messo più volte in difficoltà i rossoneri, un po' lenti e compassati nel coprire il lato cieco.
Alla verticalità veloce del Bologna, con il conseguente innalzamento del baricentro e l'aumento degli uomini in zona palla, il Milan ha risposto più meno con le stesse armi. Ovvero sfruttando la velocità nell'andare il prima possibile in profondità. Come vediamo nell'immagine 2, Calabria rilancia il pallone con precisione verso il reparto offensivo. Si viene a creare in pochissimo tempo una situazione di 3 contro 3: da una parte Messias, Giroud e Leao, dall'altra Soumaoro, Medel e Theate. Fondamentale è il movimento di Giroud che prima si muove verso il centro del campo per attirare la linea difensiva, e allo stesso tempo Messias attacca la profondità alle spalle della stessa. Nasce dunque un'occasione potenzialmente pericolosa dal nulla, poi non sfruttata dai rossoneri.
Una delle principali occasioni per il Milan, inoltre, ha spesso cercato di isolare gli esterni offensivi per sfruttare le loro abilità nell'1 contro 1: Messias da un lato e Leao dall'altro sono però sempre stati ben oscurati dalle marcature puntuali del Bologna. Come vediamo nell'immagine 3 il Milan prova a creare una triangolazione. Messias serve Diaz nel corridoio interno; Tonali tiene l'ampiezza per essere servito successivamente. Il Bologna, però, è in superiorità numerica posizionale con 5 uomini, il che permette una corretta occupazione degli spazi. Il giovane centrocampista rossonero Tonali, riesce però ad essere servito per andare al cross, dove in area di rigore prende posizione e impatta di testa Giroud, sempre molto abile nel gioco aereo.
Soprattutto la seconda frazione è stata più di sofferenza per il Bologna, costretto ad abbassare ulteriormente il baricentro, ma nonostante tutto la formazione di Mihajlovic è riuscita a mantenere solidità e a respingere tutti gli attacchi più pericolosi dei padroni di casa che non hanno di certo eccelso per precisione sotto porta. Un'altra delle opportunità più importanti dei rossoneri è arrivata al 60'. Leao porta palla sulla corsia di destra, attira su di sé la marcatura di Theate e Dijks. Questo permette di creare spazio alle spalle della linea difensiva nella quale si butta dentro, coi tempi giusti, Calabria. Il terzino destro, servito perfettamente dall'estroso portoghese prova a incrociare il suo tiro, non riuscendo però a centrare la porta.
Il secondo tempo, inoltre, ha messo in mostra un Milan che col passare dei minuti ha sempre più provato ad affidarsi alle giocate individuali dei suoi singoli, piuttosto che a sortite tattiche, per rompere la linea difensiva eretta dal Bologna. Sono state bensì numerose le occasioni costruite da Leao, Ibrahimovic, Diaz e Hernandez, ma la concretezza è venuta meno. Un super Skorupski ha sicuramente contribuito a mantenere la porta rossoblù inviolata.
Una partita, dunque, nel complesso molto organizzata a livello difensivo del Bologna. Un primo tempo oggettivamente ben giocato, sulle ali della freschezza e di idee che hanno messo in difficoltà la retroguardia rossonera. La seconda frazione, complice sicuramente la stanchezza, ha costretto Arnautovic e compagni ad abbassarsi, giocando per lunghi tratti della gara fasi di difesa posizionale in area di rigore. Importantissimo essere riusciti a resistere agli attacchi di una corazzata come il Milan, attualmente capolista della nostra Serie A.
Ne usciamo, quindi, con qualche consapevolezza in più. Il campionato non sarà di certo recuperato e l'obiettivo di inizio stagione è ormai praticamente irraggiungibile, ma chissà che questa partita non possa dare quell'energia e motivazione in più per affrontare le prossime uscite nel migliore dei modi. Obiettivo? Chiudere la stagione salvando la faccia, per poi programmare il futuro, si spera, con aria nuova.