Fortitudo, Pavani: "C'è un'aria diversa, ho buone sensazioni"
Il presidente biancoblu parla alla fine del ritiro di Lizzano
Terminato il ritiro a Lizzano in Belvedere per la Fortitudo. Il presidente Christian Pavani ha fatto il punto dopo la settimana di lavoro dei biancoblu.
Questa è la nostra seconda casa. Siamo venuti qua 8 anni fa, si sta molto bene e devo ringraziare tutti, c’è aria buona e si mangia bene, una struttura importante. Da quando abbiamo iniziato questa avventura abbiamo pensato che la Fortitudo dovesse essere promotore dell’Appennino, per riscoprire questi luoghi in cui venivano i nostri nonni. Qua ci sentiamo a casa e ringraziamo tutti, speriamo l’anno prossimo di ritornare con i tifosi, perché l’anno scorso è stato veramente brutto. Speriamo anche di tornare a a palazzo, ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di tornare a vivere. Se c’è poca gente lo sport muore, l’hanno detto tutti e lo ribadiamo.
In una settimana non si fa la stagione ma chi ha visto gli allenamenti ha capito che tira un’aria diversa, c’è una buona sensazione, poi speriamo di essere anche più fortunati dell’anno scorso. Abbiamo qualche acciacco dai ragazzi che hanno fatto interventi, ma possiamo recuperare anche se siamo un po’ indietro. I ragazzi mi hanno dato ottime sensazioni, la situazione è buona, sono tutti disponibili e stanno lavorando tanto. Voglio fare i complimenti a Pietro Aradori che questa estate è dimagrito tanto seguendo le indicazioni del coach. L’unico neo sono i ragazzi infortunati. Siamo grandi e strutturati, spero di avere un po’ più di fortuna.
Abbiamo fatto un lavoro importante per il PalaDozza, quando andiamo lì tutti rimangono affascinati. Speriamo di rivederlo pieno, con 1500 persone è diverso. Lo sport così non è sport, non è adrenalinico, sentire solo la retina o le scarpe che scricchiolano non è bello. Ne abbiamo bisogno per le casse, per i giocatori, per tutto il sistema. Devono ripartire anche le giovanili, la nostra società lo sente molto ma siamo tutti uniti come Lega. La politica però non siamo noi, io faccio un altro lavoro. È difficile prendere decisioni, è questione di prendersi responsabilità, ma io sono ottimista".