Un punto che serve il giusto, ma la condizione atletica è ritrovata: l'analisi tattica di Salernitana-Bologna
Il Bologna esce con un pareggio dall'Arechi dopo una prestazione poco entusiasmante ma di organizzazione
Si sono divise la posta in palio Salernitana e Bologna. All'Arechi è infatti finita 1-1. Al gol di Arnautovic a pochi minuti dall'intervallo, ha risposto Zortea nella ripresa. Una partita complessivamente poco spettacolare, molto intensa a centrocampo e priva di grandi occasioni da gol. Una gara che si può definire sicuramente bloccata ed equilibrata, con poca precisione, soprattutto in rifinitura e folate offensive da una parte e dall'altra.
Per il Bologna si tratta del secondo risultato utile consecutivo, dopo la vittoria sullo Spezia di lunedì scorso. A dimostrazione di una condizione fisica ritrovata rispetto a qualche settimana fa. Per i padroni di casa, invece, quinto pareggio in quasi 2 mesi di 2022. Punto che serve a poco nei ragionamenti salvezza.
LE FORMAZIONI
I padroni di casa guidati da Davide Nicola hanno oggi puntato sul modulo 1-4-2-3-1 in fase di possesso, trasformato in 1-4-4-2 nella fase difensiva. Assenza pesante dell'ultimo minuto per i granata è stata Bonazzoli, mentre per una maglia da titolare ha recuperato Ribery. Conferme invece nei restanti uomini, con la scelta degli stessi che sono scesi in campo anche contro il Milan. Davanti a Sepe spazio a Mazzocchi, Dragusin, Fazio e Ranieri. Cerniera di centrocampo composta da Ederson e Coulibaly. Kastanos, Verdi e Ribery ad agire alle spalle di Djuric.
Due soli cambi nel Bologna rispetto alla vittoria sullo Spezia. Medel per Binks e Soumaoro per Bonifazi. Per il resto confermatissimo il 1-3-4-3, con De Silvestri, Soriano, Schouten e Hickey a centrocampo e il tridente Orsolini, Arnautovic, Barrow a comporre il reparto offensivo.
LA PARTITA
La Salernitana, fin dai primi minuti, ha messo in chiaro il tipo di strategia offensiva, come avevo spiegato anche in fase di presentazione della formazione campana. Partiamo, però, da una premessa: i tre rifinitori dietro a Djuric, soprattutto i due esterni offensivi (Ribery e Kastanos), sono calciatori abili a venire dentro al campo più che ad attaccare il fondo. Ecco, quindi, che l'obiettivo di Nicola è stato creare grande densità e traffico nelle zone centrali del campo. Come vediamo nell'immagine 1, in una fase di prima costruzione dei padroni di casa, Kastanos accorcia dentro al campo, mentre Verdi e Ribery si posizionano molto vicini a Djuric per dare anche un supporto al ‘gigante’ attaccante bosniaco. Questo fa sì che il Bologna stringa internamente il campo e Mazzocchi, rimasto largo in ampiezza, abbia tanto campo per portare palla e tentare di attaccare prendendo il fondo per poi servire un cross in area.
L'altro tipologia di sviluppo che si è visto ripetutamente nel pomeriggio dell'Arechi per la Salernitana, è stato il rilancio continuo per Djuric. La fisicità del centravanti bosniaco permette infatti di far salire la squadra e di essere sempre un riferimento per i propri compagni. Oltre a quello, però, consente di sfruttare anche le seconde palle e di saltare le linee di pressione avversaria. Questa situazione è evidente nell'immagine 2 quando Djuric viene pescato direttamente da Sepe. Il centravanti prende posizione su Theate e sa di avere l'appoggio vicino di due suoi compagni per consolidare il possesso di palla e guadagnare campo in avanti.
Al primo vero tiro in porta della partita, dopo una prima frazione piuttosto noiosa, il Bologna si è portato in vantaggio con il solito Arnautovic. Lo sviluppo che ha portato al gol ha dimostrato tutte le carenze difensive della Salernitana. Sul cambio di gioco di Orsolini per Hickey, da destra a sinistra, i padroni di casa hanno effettuato delle scalate lunghe troppo lente (immagine 4). I rossoblù hanno giocato con grande qualità in questa situazione. Il cross di Hickey, per la splendida zuccata di Arnautovic, è stato perfetto. L'errore grave, invece, da parte dei padroni di casa è stato lasciare un 2 contro 2 in area di rigore. Dragusin ha marcato lo spazio, mentre Fazio si è trovato tra Arnautovic e De Silvestri, provando a leggere la traiettoria del cross e non sapendo se accorciare o rimanere fermo tra i due. Questa indecisione, però, ha ‘bloccato’ lo stesso esperto difensore argentino che si è fatto anticipare dal centravanti austriaco.
Il Bologna nelle ultime partite ha cambiato modalità nel costruire il gioco, anche complice il passaggio al 1-3-4-3. Non si cerca più solo Theate nella prima impostazione, sicuramente il difensore più tecnico dei 3. Nell'immagine 6 il Bologna costruisce coi 3 difensori centrali più Skorupski. La Salernitana oscura il mediano, ma permette il giro palla orizzontale. Il portiere polacco, però, tocca per Medel che va a cercare subito in verticale, con un pallone alto, la testa di Arnautovic. Avere a disposizione un centravanti così fisico rende possibile anche questo tipo di sviluppo. L'austriaco poi può scegliere se tenerla o servirsi dell'appoggio di Barrow e Orsolini ai suoi lati (immagine 6).
Il gol del pareggio, in un secondo tempo piuttosto spento, è arrivato subito dopo una girandola di cambi da parte della Salernitana. Una rete subita da parte di un Bologna troppo pigro e ‘ottimista’. Come vediamo nell'immagine 7 i padroni di casa dopo aver scambiato palla da destra fino al centro del campo sono arrivati a ridosso dell'area di rigore. Servito poi Zortea che controllandola, se l'è messa sul sinistro e calciando a incrociare ha sorpreso un po' tutta la difesa rossoblù. Possiamo inoltre vedere che ben 6 giocatori del Bologna sono tutti concentrati sul pallone, rimanendo piuttosto bloccati in quella zona di campo senza 'scivolare' sul portatore di palla, decisamente troppo libero poi di calciare in porta. Un gol, quindi, che con un po' di concentrazione in più sarebbe stato tranquillamente evitabile.
Traversa di Sansone a parte, frutto di una bellissima, ma sfortunata giocata individuale, la partita si è poi andata a spegnere sul 1-1. Un punto a testa che permette al Bologna di proseguire la recente striscia di risultati positivi. A interessare, però, soprattutto Mihajlovic è una condizione fisica e atletica decisamente ritrovata. D'ora in avanti per i rossoblù ci sarà un ‘tour de force’ di partite piuttosto complicate. L'obiettivo sarà dare continuità di risultati. Il Bologna non è ancora quello dell'andata, ma è sicuramente lontano parente della formazione vista ad inizio 2022.
Mihajlovic saprà trovare le corde giuste per dare un seguito e un ulteriore miglioramento in vista delle prossime delicate partite.
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