Il suo passato tra Lazio e Bologna

Su Lazio-Bologna, un match molto significativo per lui: “Il Bologna è la mia casa, ma anche alla Lazio i tifosi mi hanno fatto sentire a casa: ogni volta che li incontro mi trattano come uno che con quella maglia abbia vinto uno scudetto.”

Su di lui e Giuliano Florini nell'annata 1986-87:"Annata indimenticabile, con Fascetti in panchina e quei 9 punti di penalizzazione che avrebbero steso un toro. Fu una grande sofferenza, ma alla fine arrivò il mio gol a Napoli nello spareggio con il Campobasso. Sono passati quasi quarant'anni, ma per i laziali sono rimasto un mito."

Sulla Lazio di oggi di mister Baroni, suo ex compagno: “Non ho bei ricordi. Baroni arrivava dal Napoli e legò con Pazzagli, Gerolin e Incocciati, arrivati anche loro in estate. Si crearono due gruppi che spaccarono lo spogliatoio: da una parte i nuovi e dall'altra noi della vecchia guardia, io, Villa, Marani, che eravamo legati a Maifredi. Ma gli altri spingevano per Sonetti e alla fine i dirigenti hanno ascoltato loro.”

La Lazio di oggi

Baroni come allenatore: “Giù il cappello. Ha plasmato una Lazio che fa cose semplici, ma che è bella ed efficace: tutti in campo si muovono all'unisono e sanno esattamente cosa fare. E là davanti c'è quel Castellanos che mi piace da matti.”

Boulaye Dia, Mattéo Guendouzi e Gustav Isaksen
Boulaye Dia, Mattéo Guendouzi e Gustav Isaksen (ph. Depositphotos)

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