Match Analysis: il Cagliari di Mazzarri
Andiamo ad analizzare i princìpi di gioco del Cagliari di Walter Mazzarri, prossimo avversario del Bologna
Tra le tante polemiche delle ultime ore, che non hanno però portato a cambiamenti sostanziali, il Bologna andrà a fronteggiare il Cagliari. L'appuntamento è fissato a domani, martedì 11 gennaio ore 20.45 allo stadio Unipol Dumus di Cagliari per la ventunesima giornata di campionato della Serie A 2021/22, la prima del nuovo anno per la truppa di Mihajlovic. La decisione piuttosto incomprensibile della Lega Serie A riguarda la scelta di far giocare gli emiliani nonostante reduci dall'isolamento domiciliare terminato solo nella giornata di ieri, domenica 9 gennaio. E' dunque scontato specificare che i rossoblù avranno un solo allenamento sulle gambe (quello odierno) nel match di Cagliari.
La squadra di Walter Mazzarri, invece, ha iniziato il 2022 nel migliore dei modi, portando a casa 3 punti dalla trasferta di Genova contro la Sampdoria. Ironia del destino la formazione sarda finora ha vinto soltanto due partite, entrambe contro i liguri guidati da D'Aversa. Il successo ha permesso al Cagliari di abbandonare l'ultimo posto in classifica e di arrivare a 13 punti nella posizione di terz'ultima. Parliamo di una compagine che prima della sosta natalizia ha voluto fare un ‘reset’ completo, mettendo praticamente alla porta calciatori come Caceres, Godin, Keita Baldè a causa dello scarso impegno e del poco attaccamento alla maglia. In entrata, in questi primi giorni di calciomercato, sono arrivati due difensori: Lovato e Goldaniga. Innesti in un reparto, quello difensivo, troppo vulnerabile. Con 41 gol subiti finora il Cagliari è infatti la terza peggior difesa del campionato, davanti solo a Empoli e alla Salernitana. E' invece il reparto offensivo quello che dà maggiori soddisfazioni a Mazzarri, grazie alla qualità di calciatori come Joao Pedro e Pavoletti, vere e proprie armi tattiche su cui punta moltissimo l'ex tecnico del Napoli.
SISTEMA DI GIOCO
Walter Mazzarri ha cambiato nel corso delle partite e del campionato il suo sistema di gioco. Inizialmente era orientato soprattutto al modulo 1-4-4-2, per sfruttare la corsa dei terzini e degli esterni di centrocampo. Nell'ultima gara contro la Sampdoria, però, si è visto un piccolo cambiamento, con la virata sul 1-3-5-2. E' quindi molto probabile che sia lo stesso sistema che andrà ad applicare nella partita di domani contro il Bologna, forte anche della convinzione tattica dettata dalla vittoria sulla Sampdoria. Al centro della difesa, come dicevamo, ci sarà il neo acquisto Lovato. Le zone esterne di centrocampo saranno presiedute dalla forza fisica e dalla corsa di Bellanova e Dalbert. Il reparto offensivo, occupato da buoni giocatori, poggerà come già detto, sulla coppia Joao Pedro e Pavoletti. Due giocatori che si incastrano a vicenda alla perfezione. Il primo abile tecnicamente nel legare il gioco e nel non dare riferimenti, il secondo forte nel gioco aereo, negli scontri fisici e nel gioco spalle alla porta.
FASE DI POSSESSO PALLA
Il Cagliari, in virtù del cambio di modulo, imposta in maniera differente rispetto al girone di andata. Mazzarri è passato da una costruzione 4+1 o 4+2, ad una costruzione coi 3 difensori totalmente attivi, con la presenza di un rombo di centrocampo in zona centrale, alla quale partecipa anche Joao Pedro come vertice più alto (immagine 1). Questo assetto permette di concentrare e attirare gli avversari centralmente, per poi 'svuotare' le corsie esterne, zona di campo in cui Mazzarri vuole che i suoi ragazzi vadano a giocare.
La costruzione dal basso, però, non viene assolutamente forzata, anzi. La qualità tecnica dei difensori centrali del Cagliari non è infatti di primo livello, motivo per cui se la squadra viene aggredita alta, si cerca il rilancio lungo per la testa di Pavoletti. L'attaccante classe ‘88 è da considerarsi lo ’sfogo' delle difficoltà di costruzione del Cagliari. Infatti i difensori, quando non vogliono andare in difficoltà gestendo il pallone oltre il necessario, sanno di poter giocare direttamente su Pavoletti che è molto forte nei duelli aerei. Una volta che il pallone arriva a lui, diversi compagni si avvicinano alla zona del pallone per vincere la seconda palla e mantenere il controllo del possesso.
Mazzarri vuole che la sua squadra non muova il pallone in maniera sterile. Il principio cardine è la ricerca continua della verticalità immediata. Come vediamo nelle immagini 2 e 3 il Cagliari costruisce dal basso per attirare la pressione avversaria. Si dispone in campo in modo tale da creare dei corridoi da poter sfruttare per andare in verticale. La pressione alta permette di creare spazi alle spalle degli avversari. Il difensore dei sardi, infatti, verticalizza immediatamente nel corridoio interno nella quale si propone Joao Pedro. Il passaggio è forte e preciso, ma soprattutto permette di saltare due linee di pressione della Sampdoria. Il movimento in appoggio dell'attaccante è puntuale e ben eseguito, col numero 10 brasiliano che si guadagna un fallo. Il Cagliari alza poi il baricentro e prende campo.
Nella fase di rifinitura e finalizzazione dell'azione si cerca di costruire sfruttando notevolmente le corsie esterne, creando delle triangolazioni sul lato palla. Come vediamo nell'immagine 4 presa in analisi, il portatore del pallone è il laterale sinistro del Cagliari Lykogiannis. Il suo movimento a ricevere il pallone attira su di sè la pressione dell'avversario che libera poi spazio alle sue spalle. Il centrocampista della Samp si trova poi in mezzo a Grassi e Joao Pedro, con il dubbio di decidere su chi andare a mettere pressione. Questa indecisione lo porta a ritardare i tempi dell'azione, motivo per cui il numero 10 brasiliano del Cagliari gli sfila alle spalle andando ad attaccare lo spazio.
Sul cross dalle fasce si cerca ovviamente la testa di Pavoletti, ma anche gli inserimenti delle mezzali e il secondo palo chiuso dall'esterno di centrocampo opposto. Pavoletti viene anche utilizzato per le sponde e per le seconde palle in area di rigore, con l'obiettivo di creare confusione nella fase difensiva posizionale avversaria, cercando di portare compagni in zona palla per concludere a rete.
FASE DI NON POSSESSO PALLA
La squadra di Mazzarri in fase di non possesso palla si schiera con un 1-5-3-2, stretto e compatto, che permette buona copertura sia centralmente che sulle zone laterali (immagine 5).
Difficilmente si ricorre ad un pressing alto e sfrenato, ma si tende ad aspettare con un baricentro medio e schermare la squadra avversaria per coprire spazi e soluzioni. Come vediamo nell'immagine 6 il Cagliari si posiziona a schermare centralmente con i 3 centrocampisti e i due attaccanti. L'obiettivo è quello di costringere gli avversari ad andare a giocare sulle corsie laterali, sempre ben occupate e presiedute con Bellanova da una parte e Lykogiannis o Dalbert dall'altra. Sfruttando a favore la linea del fallo laterale e il raddoppio con le scalate delle mezzali, il Cagliari ha così più possibilità di recuperare la sfera in quella zona di campo.
Un'altra situazione in cui il Cagliari difende con ordine spingendo gli avversari sulle corsie esterne è quella dell'immagine 7. Col pallone in possesso della Sampdoria in zona laterale, il Cagliari va a pressare con la mezzala, mentre l'esterno di centrocampo va preventivamente a difendere nei mezzi spazi. I due mediani vanno ad oscurare il trequartista doriano e i due attaccanti Pavoletti e Joao Pedro vanno a togliere i sostegni al portatore di palla. Una disposizione molto ordinata che costringe la Sampdoria a girare palla e a tornare indietro dal portiere per riorganizzarsi.
Il problema della squadra di Mazzarri in questa stagione è però l'incapacità nel tenere alta la concentrazione per tutti i 90' di gioco, finendo sempre per subire le azioni di gol avversarie. Quando marchi e ti difendi con tutti gli undici devi essere in grado di assorbire con più efficacia le sortite avversarie.
PUNTI DI FORZA: Squadra qualitativa nel reparto d'attacco, con la capacità di poter creare situazione con Joao Pedro e finalizzarle con Pavoletti. Buona corsa sugli esterni grazie a giocatori giovani e di gamba come Bellanova, Dalbert e Lykogiannis.
PUNTI DEBOLI: Fase difensiva troppo fragile, con calciatori poco concentrati per tutti i 90'. Squadra che subisce troppi gol e che non è in grado, mentalmente, di reagire a situazioni avverse in partita.