Una delle colonne sonore della qualificazione in Champions League del Bologna è stata appunta “Il Bologna in Champions League”, canzone scritta ad agosto 2023 da Nartico, cantante nativo di Terni e grande tifoso rossoblù. Di seguito le sue parole all'edizione odierna di Repubblica.

Nartico ulla conquista della Champions League e sui sorteggi

Ero davanti ai sorteggi con l’ansia, tra l’altro Liverpool è una location perfetta per un musicista per farsi ispirare: proverò ad andare, vediamo. Scrissi il brano per esorcizzare le mie paure e raccontare in una canzone d’amore i sogni, dai più piccoli come stare con una persona che mi mancava ai più grandi di cui il Bologna in Champions era la metafora. Che in Champions ci saremmo andati davvero l’ho realizzato solo durante la festa in piazza, sentendo l’affetto e l’energia della gente, ho capito quanto potente sa essere lo sport per unire persone diverse, bolognesi di nascita e acquisiti come me.

Sulla canzone scritta l'anno passato

È incredibile esser stato parte di questa storia e di tutto quel che rappresenta per la città anche solo come sottofondo. Era solo una canzone, ma ho capito il valore che aveva per persone che ancora mi scrivono per dirmi che racconta benissimo quei momenti, le sensazioni provate che avrebbero voluto vivere con affetti che non ci sono più.

Lorenzo De Silvestri
Lorenzo De Silvestri festeggia la qualificazione in Champions League (ph. Image Sport)

Sull'inizio di campionato del Bologna che può smorzare l'entusiasmo

Un po’ il rischio c’è, è fisiologico che grandi feste e successi portino a aspettative oltre ai dati oggettivi. Per alcuni l’entusiasmo s’è un po’ smorzato, ma penso che la maggior parte dei tifosi, come me, riconosca ancora al club la fiducia che s’è meritato. Però dal mercato qualcosa in più me lo sarei aspettato, avrei difeso qualche pezzo della squadra, Calafiori e Zirkzee, ma pure Saelemaekers che andando via parlava del Bologna con occhi lucidi mostrando che qualcosa di quella squadra e quel gruppo era rimasto. Ma se ne può ancora formare un altro, partendo da Orsolini e De Silvestri.

Sull'addio di Thiago Motta

Mi è spiaciuto, essendo stato lui il padre di questa Champions sarebbe stato bello la vivesse qui, ma rispetto le scelte professionali e ne prendo atto. Ora diamo tempo a Italiano, ogni ciclo che si interrompe e riparte ne richiede. Fu così all’inizio anche per Thiago, o Inzaghi all’Inter. Ho fiducia nei giocatori, molti son stati protagonisti un anno fa, pian piano cresceremo.

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