Valerio Cucci, nuovo lungo della Fortitudo Bologna, ha parlato di questa suo nuova esperienza in un'intervista concessa al quotidiano la Repubblica. Ecco le sue dichiarazioni.  

Sulla gara di Supercoppa: “Siamo ancora indietro dal punto di vista atletico, su cui stiamo facendo un lavoro duro che darà frutti più avanti; e tecnico, siamo una squadra tutta nuova e dobbiamo imparare a trovarci. Al coach ho detto che è indifferente per me avere un ruolo da protagonista o no, conta lavorare per competere con tutti”.

Sulle promesse ai tifosi: “Promettere è sbagliato, se non si mostra prima dedizione, desiderio e impegno. La A2 per certi versi è più difficile da preparare della A, dove sai che per anni se la giocheranno in due, qui ogni stagione ci sono club che investono molto e sembra ovvio verranno promossi ma poi qualcosa va storto. È una categoria in cui se prometti ti scotti”. 

Sui tifosi della Effe: “Sono uno dei motivi per cui ho accettato l’offerta, noi che siamo di passaggio dobbiamo rispettare questa maglia, questa fede. Sappiamo che se diamo il massimo saranno con noi a prescindere dal risultato, è una sensazione inspiegabile finché non la vivi, anche dopo i miei 8 anni di A2. E figurarsi al PalaDozza”.

Sulla scelta della Fortitudo: “Quando sono stato al PalaDozza con Mantova ricordo un’atmosfera inimmaginabile, mi ripromisi che prima o poi avrei indossato quella maglia. Non ho seguito molto voci e gossip sull’anno scorso, ero sorpreso perché la squadra era buona ma è ovvio fosse una situazione difficile. Un contratto a Scafati l’avevo, mi ha convinto un club che sta facendo le cose per bene, senza promesse ma lavorando e rispettando la maglia dopo aver rischiato di chiudere”. 

 

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