Editoriale - La Fortitudo è viva e lotta, all-in Virtus per l'Europa
Vittoria pesante della Kigili a Treviso, Segafredo scatenata sul mercato
Quella della Fortitudo a Treviso è una vittoria che vale molto più di due punti in classifica. È la vittoria del cuore, del coraggio, anche perché no della disperazione, quella di essere ultimi in classifica e con il roster ridotto ai minimi termini. Il ko di Pesaro ha dato ulteriore valore al colpo del Palaverde e se Cremona battesse Napoli nel recupero la classifica diventerebbe improvvisamente molto compatta. Insomma c'è vita sul pianeta Kigili e non era affatto facile da prevedere. Naturalmente la salvezza resta lontana e serviranno altre vittorie per alimentare la speranza ma intanto abbiamo di fronte una squadra che non si arrende al destino cinico e baro ma prova a ribellarsi. Prestazioni dal buono all'ottimo per tutti ma una menzione vale la pena spenderla per Procida e per come in difesa, sia a zona che a uomo, si sia sbattuto costantemente. Il calendario resta complesso, con 4 partite interne su 10 rimanenti e dopo il derby 4 trasferte in 5 gare, ma un altro aspetto che emerge dal sabato sera biancoblu è che il calendario non deve contare, bisogna provare a far risultato ovunque e contro chiunque non essendoci più margini di errore.
La Segafredo ha iniziato il mese di marzo con due vittorie utili per motivi diversi: in Eurocup serviva tornare al successo, in campionato serviva dare continuità. Il campo è finito in secondo piano per il mercato, prima per l'arrivo di Hackett e ora per Shengelia. Restiamo sul certo: con l'arrivo dell'ex Siena e Milano la difesa acquisisce un elemento in grado di fare la differenza in Euroleague, figuriamoci ad un livello più basso, e la squadra intera può beneficiare di un vincente con enorme esperienza. Un innesto che peraltro sulla carta non avrà bisogno di moltissimo tempo per inserirsi essendo Hackett un giocatore non mangiapalloni, molto devoto al gruppo e capace di riconoscere la leadership interna già consolidata. Toglierà spazio a Pajola e Mannion? Si può ribaltare la questione, ovvero pensare che Hackett possa togliere pressione più che spazio a Pajola e Mannion rendendoli più liberi di esprimere il proprio basket. Su Shengelia il discorso è diverso. Se c'è la possibilità di prendere uno così bisogna provarci fino in fondo, cosa che la società sta facendo. L'arrivo del georgiano darebbe al reparto lunghi quell'elemento di talento ed esperienza che Scariolo ha richiesto espressamente negli ultimi giorni; potenzialmente si integra bene con tutti gli altri pari ruolo già presenti e può dare quell'ulteriore imprevedibilità all'attacco bianconero. Qualche dubbio in più c'è sulla tenuta difensiva ma, come detto, uno come Shengelia se si può si prende senza troppo stare a pensarci. Il tempo stringe, entro le 18 di domani chiude il mercato di Eurocup e dopo non avrebbe senso muoversi.