Djordjevic: "Brindisi favorita, li affrontiamo con rispetto"
Parla il tecnico bianconero
Ecco le parole di Djordjevic prima di gara 1di semifinale: "Valuteremo l’impiego di Kyle Weems che ieri ha fatto metà allenamento. Siamo fiduciosi e speriamo riesca a darci una mano. Giocheremo una semifinale contro una squadra che ha fatto un grande campionato, sicuramente favorita anche per il titolo. Hanno espresso un ottimo gioco in transizione già dalla scorsa stagione: sono pericolosi e hanno giocatori talento notevole con la palla in mano. Thompson è cresciuto tanto, Bostic ha dato una spinta importante quando è arrivato nel momento in cui Harrison era out. Secondo me il giocatore rivelazione però, che io ho anche votato, è Perkins: ha dato solidità e fisicità necessaria per questi livelli. Li affrontiamo con rispetto, conoscendo le loro e le nostre forze cercando di fare due buone gare. Tutta la squadra ha in testa l’obiettivo e da questo vogliamo partire. I dati statistici evidenziano i nostri e i loro punti di forza, ma nei playoff tanti altri fattori contano. In queste partite conta tanto anche pescare una carta inaspettata.”
“Quest’anno spesso arrivando a giocare un ultimo possesso o un’ultima difesa ci è mancato lo step decisivo per vincere. È un dato evidente che abbiamo la possibilità di cambiare e superare già da domani. Devo dire una cosa però, anche nelle sconfitte siamo sempre stati lì grazie al carattere del gruppo e penso che lo abbiamo sempre dimostrato.”
“Ritengo Brindisi la favorita, hanno fatto una stagione positiva considerando anche gli episodi di covid. Sono sempre stato sportivo in questo senso e penso di aver sempre elogiato gli avversari e le cose fatte bene. A volte forse manca reciprocità ma la nostra vita è questa. Brindisi ha vinto contro la prima e contro la terza in classifica e questo li mette come favoriti. È una semifinale meritatissima.”
“Se analizziamo i numeri a freddo ci sono tante piccole cose che nei numeri non escono e che però contano e ti fanno vincere le partite. Le piccole cose contano forse anche di più dei numeri. Loro sono una squadra fisica e per questo sono arrivati in alto. A questi livelli la fisicità è un punto di partenza. Un giocatore che gli ha dato un’altra dimensione è Willis: braccia lunghe, transizione offensiva e spinta, un po’ come faceva Stone lo scorso anno. Un altro dato sono i loro rimbalzi offensivi, sono primi in campionato sotto questo aspetto.”
“Siamo stati tanto tempo senza il pubblico, aiuterà i ragazzi ad essere carichi. Ieri i nostri tifosi sono venuti a salutarci e a spingerci e noi li ringraziamo, mancano. Non so se per i giocatori sia cambiato qualcosa quest’anno giocare in alcuni campi con il pubblico.”
“Le palle perse a volte sono state tante, a volte anche le caratteristiche dei singoli ti portano a fare determinate scelte in attacco, giocate di sistema, extra pass. Noi abbiamo trovato poche volte il giocatore che rompe gli schemi uno contro uno, cosa che invece Brindisi ha avuto spesso, magari a volte anche dopo uno o due passaggi.”
“Ho avuto buone risposte da Adams, non solo in gara 3. Come ho già detto, quest’anno tante volte abbiamo giocato senza playmaker, o Markovic o Pajola. Il ruolo del secondo play cadeva a volte su Teodosic ma spesso su Adams e non è il suo ruolo, per niente, difensivamente e offensivamente. A lui dò grande credito, ha alzato il livello degli allenamenti e si preparava molto per le partite. Poi c’è stato l’arrivo di Belinelli che ha ridistribuito il minutaggio per lui, per Weems e per Abass. Sono cose normali, anche Bostic a Brindisi dopo il rientro di Harrison ha fatto fatica a ripetere le prestazioni avute senza Harrison. Anche Abass ha risposto bene, ha assimilato il suo ruolo e ci sta dando una grande mano. Dopo gara 2 con Treviso abbiamo parlato, era un po’ triste e io gli ho detto che innanzitutto avevamo vinto e poi che nei playoff è impensabile giocare tutte le partite sempre secondo i propri criteri.”
“Markovic migliora fisicamente, ha giocato bene gara 1 e gara 3 con Treviso, gara 2 no. Normale per uno che è tornato ad allenarsi pienamente nell’ultima settimana. Per lui è importante la fisicità e la tenuta fisica. Sono ottimista sul fatto che lui sarà il nostro leader difensivo. La squadra sente la sua leadership in questo senso.”
“Le ultime azioni difensive e offensive dipendono dalla situazione e dall’andamento della partita. A volte si decide di far fallo come abbiamo fatto in gara 2 a Kazan, decidendo di avere l’ultimo tiro che poi abbiamo avuto ma non siamo riusciti a prenderlo per bravura difensiva e mancata esecuzione da parte nostra. A Treviso eravamo stati noi ad alzare il muro difensivo e la situazione era diversa. A Kazan avevamo deciso di fare fallo su Brown, poi il nostro giocatore si è dimenticato, non ha fatto fallo e gli ha permesso di passare la palla al miglior tiratore. Ci sono degli episodi che non possono descrivere la filosofia di un allenatore.”
“Pajola sta facendo progressi davanti agli occhi di tutti. A volte sono di più come in gara 3 con Treviso. È una conferma della mia scelta dello scorso anno di lasciarlo in campo nella partita più importante di EuroCup con il Darussafaka a Belgraado. La memoria è corta ma io so esattamente quello che vorrei compiere con Pajola e la sua crescita: capire il gioco, leggere, sfruttare le occasioni. A Treviso a volte gli ho urlato tira perchè all’inizio esitava. C’è tanto lavoro davanti. Pajo non ha mai mollato, continua a lavorare bene, anche ieri ha fatto un ottimo allenamento e spero che continui così fino alla fine della stagione. Per la prima volta nella sua vita si trova davanti a dei playoff, con più partite ravvicinate: un altro paletto per rendere sempre di più. Non è facile, guardando solo la partita in televisione non ce ne si rende conto.”
“Per la settimana di sosta dopo gara 2 abbiamo già programmato tutto. Non vedo per quale ragione si giochi in back to back: se avessi avuto vent’anni in meno avrei chiesto alla mia associazione di giocatori le ragioni per giocare in queste condizioni. La pallacanestro giustamente deve dare spettacolo ma deve essere aiutata: il prodotto basket deve essere migliore ma il prodotto lo fanno i giocatori che devono essere in forma, non infortunati, carichi, motivati. Come ho già detto lo ripeto, ho ricevuto tanti messaggi da allenatori e GM che sono d’accordo con me. Così non si aiuta neanche la propria Nazionale, che come ho sempre detto deve essere la massima ambizione per tutti.”