La Virtus Donne è in finale scudetto. Un risultato tutt'altro che banale e scontato, ottenuto per di più eliminando in semifinale le campionesse in carica di Venezia. La stagione a dir poco travagliata - tra americane arrivate a campionato in corso, infortuni vari, amalgama da costruire da zero, pochissimi allenamenti al completo, la fuga di Hines-Allen - ha portato comunque al terzo anno di esistenza del club risultati notevoli, due finali e l'accesso alla prossima Eurolega (se dalla fase a gironi o dal preliminare dipenderà dal risultato della finale e dall'evoluzione della situazione delle russe). Adesso l'atto conclusivo del campionato al meglio delle 5 partite con Schio, che è la logica favorita perché più esperta, più profonda, più abituata come gruppo a queste sfide. Ma il talento, l'abnegazione, la voglia di non fermarsi sono tutte armi che le virtussine butteranno sul parquet. Un doveroso pensiero va a Lino Lardo, esonerato con tempistiche criticabili: questa finale è anche sua, non può non esserci anche la sua mano nel percorso e nel traguardo raggiunto.

La Virtus maschile ha invece domani un appuntamento da non sbagliare. Il quarto di Eurocup contro Ulm al PalaDozza è un'occasione ghiotta ma non certo da affrontare con leggerezza. Per quanto i precedenti stagionali vadano presi con le molle perché arrivati in momenti diversi e in contesti diversi da quelli attuali, la sconfitta di gennaio non può non essere presa come riferimento seppur minimo. E poi i tedeschi hanno pur sempre avuto la capacità di battere Badalona quindi tanto scarsoni non sono. Però la Segafredo sta bene, è in forma, è convinta di sé stessa e della propria forza. Scariolo e il suo staff l'hanno portata nel momento clou della stagione nel miglior modo possibile, che non significa certezza di vittorie ma aumento delle possibilità di alzare trofei sì. Soprattutto le V Nere stanno mostrando la grande capacità di trovare soluzioni azzeccate rispetto agli enigmi che la singola avversaria propone: si fa quello che serve per vincere, sempre partendo da un grande effort difensivo.

È quasi incredibile che la Fortitudo sia ancora viva e abbia ancora speranze di salvezza. Senza aver mai vinto due partite di fila per tutto l'anno, solo per citare uno dei tanti dati negativi, c'è ancora la possibilità concreta di rimanere in Serie A. “Basterà” battere Napoli nello scontro diretto di domenica prossima al PalaDozza e poi fare lo stesso risultato dei partenopei nell'ultima giornata. Semplice, no? Certo, sarebbe un po' più fattibile se ci fosse un atteggiamento difensivo diverso rispetto a quello (non) mostrato ieri a Varese. Impossibile che in pochi giorni una squadra trovi un'anima difensiva se non l'ha mai avuta durante l'anno, ma non è accettabile vedere quella passività e quella rassegnazione. Napoli è battibile ma non da una Kigili irritante, amorfa e senza voglia. 

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