Match Analysis: il Cagliari di Mazzarri
Andiamo ad analizzare i princìpi di gioco del Cagliari di Walter Mazzarri, prossimo avversario del Bologna
L'appuntamento è lunedì ore 20.45 allo stadio Renato Dall'Ara per l'undicesima giornata di campionato della Serie A 2021/22 che vedrà il Bologna fronteggiare il Cagliari. La squadra di Walter Mazzarri si trova al momento all'ultimo posto in classifica con solo 6 punti, frutto di una vittoria e 3 pareggi. Parliamo di una formazione di buona qualità soprattutto nel reparto offensivo, grazie a giocatori come Joao Pedro, Pavoletti e Keita Baldè, ma molto fragile a livello difensivo con ben 22 gol subiti e mai un clean sheet da inizio stagione a questa parte.
SISTEMA DI GIOCO:
La formazione di Mazzarri si schiera solitamente con un classico 1-4-4-2, per sfruttare la corsa dei terzini e degli esterni di centrocampo. Ha una difesa, come dicevamo, particolarmente fragile. Allo stesso tempo, però, è una squadra che può mettere in mostra un reparto offensivo con buoni giocatori, su tutti Joao Pedro che rappresenta l'uomo di qualità, il calciatore abile nel pulire tutte le azioni offensive, nel fare da collante tra centrocampo e attacco. Oltre al brasiliano, il Cagliari può sfruttare la forza fisica, il gioco aereo e i gol di Pavoletti, ma anche la corsa e la velocità in campo aperto di Keita Baldè.
FASE OFFENSIVA:
Il Cagliari è solito costruire il gioco in 3 modalità differenti, ma piuttosto ‘comuni’ nel calcio odierno:
- come vediamo nell'immagine 1 con una pressione da baricentro medio da parte degli avversari il Cagliari costruisce con un 4+1, ovvero 4 difensori più un centrocampista che a rotazione si propone per ricevere palla e dare più qualità alla distribuzione;
- Nell'immagine 2 notiamo invece che la squadra avversaria del Cagliari porta più uomini in pressione e crea ‘traffico’ nella zona centrale, dunque c'è la necessità di un uomo in più in costruzione, ecco che si va a costruire con un 4+2, cioè i 4 difensori più entrambi i centrocampisti davanti alla difesa, solitamente Marin e Grassi che hanno buone doti nel palleggio;
- Infine il terzo tipo di costruzione dei sardi prevede l'utilizzo di Pavoletti, attaccante molto forte fisicamente e particolarmente abile nel gioco aereo. Quando il primo sviluppo è confusionario e gli avversari portano tanti uomini in pressione, c'è da specificare che il Cagliari non ha una retroguardia così qualitativa dal punto di vista tecnico da permettergli di uscire in palleggio con ordine anche dal ‘traffico’, ecco quindi che si cerca la palla diretta verso la testa di Pavoletti. Nell'immagine 3 notiamo come questa sia una soluzione efficace utilizzata dalla squadra di Mazzarri, in quanto si decide di portare tanti uomini a fare densità in zona palla per agevolare il recupero della stessa subito dopo il duello aereo dell'attaccante sardo.
Nella fase di rifinitura e finalizzazione dell'azione si cerca di costruire sfruttando le corsie laterali, andando a creare delle triangolazioni sul lato palla tra il portatore (solitamente il terzino o il difensore centrale), il centrocampista e l'esterno. Come vediamo nell'immagine 4 presa in analisi, il portatore del pallone è il terzino destro del Cagliari; davanti a lui effettua un contro movimento il centrocampista lato palla che si smarca incontro e riceve, permettendo all'esterno di centrocampo di liberarsi in profondità e andare ad attaccare il fondo in corsa.
Il prosieguo dell'azione diventa una delle giocate più utilizzate dal Cagliari per andare a tirare in porta: l'esterno di centrocampo che si è liberato in profondità riesce ad arrivare sul fondo per crossare. In area di rigore ovviamente si trova Pavoletti che prima finge di andare sul secondo palo e poi effettua un contro movimento ad attaccare il primo palo per colpire di testa; dietro di lui è in arrivo anche Joao Pedro che va a ristabilire la parità numerica in area di rigore e costringe il difensore avversario a occuparsi di lui, impedendogli di andare a raddoppiare sul numero 30 dei sardi (immagine 5).
FASE DI NON POSSESSO PALLA:
La squadra di Mazzarri in fase di non possesso palla si schiera con un 1-4-5-1, stretto e compatto, che permette buona copertura sia centralmente che sulle zone laterali. Difficilmente si ricorre ad un pressing alto e sfrenato, ma si tende ad aspettare con un baricentro medio e schermare la squadra avversaria per coprire spazi e soluzioni. Inoltre, come vediamo nell'immagine 6 l'attaccante centrale si posiziona in oscuramento sul metodista avversario in modo tale da impedirgli di smarcarsi e ricevere palla indisturbato.
Nella difesa delle zone laterali il Cagliari opta per un posizionamento e una strategia comune a tante squadre: sfruttando la linea laterale a proprio favore, come se fosse parte attiva del pressing, i sardi vanno uomo contro uomo orientando il più possibile gli avversari a rimanere bloccati sulle corsie esterne (immagine 7). Questo approccio, il più delle volte, obbliga a giocare lungo per uscire da quella situazione, ma si sa che giocando in profondità palloni lunghi cala anche la precisione, e la difesa del Cagliari ha più possibilità di recuperare il pallone.
Nella propria area di rigore il Cagliari difende a zona oppure a uomo nella zona. Come vediamo nell'immagine 8 la squadra difende molto compatta e con tutti i giocatori di movimento. C'è dunque grande applicazione e impegno nel volersi aiutare reciprocamente, con ben 5 uomini in area, 2 a sostegno al limite e 3 in zona palla. Il problema della squadra di Mazzarri in questa stagione è l'incapacità nel tenere alta la concentrazione per tutti i 90' di gioco, finendo sempre per subire le azioni di gol avversarie. Quando marchi e ti difendi con tutti gli undici devi essere in grado di assorbire con più efficacia le sortite avversarie.
PUNTI DI FORZA: Squadra qualitativa nel reparto d'attacco, con la capacità di poter creare situazione con Joao Pedro e Keita e finalizzarle con Pavoletti. Buona corsa sugli esterni grazie a giocatori giovani e di gamba.
PUNTI DEBOLI: Fase difensiva troppo fragile, con calciatori poco concentrati per tutti i 90'. Squadra che subisce troppi gol e che non è in grado, mentalmente, di reagire a situazioni avverse in partita.