Daniele Corazza, responsabile del settore giovanile del Bologna (Foto: Bologna FC)

Con i campionati giovanili fermi (Primavera compresa), è tempo per Daniele Corazza, responsabile del settore giovanile del Bologna, di tracciare un primo bilancio di questo seppur breve scorcio iniziale di stagione, anche alla luce dell’importante coinvolgimento che stanno avendo alcuni ragazzi della Primavera di Luciano Zauri nelle dinamiche della prima squadra.

«Tutti i gruppi – Primavera, Under 17, Under 16 e Under 15 – in questi giorni applicano i protocolli alla lettera presso il Centro Tecnico “N. Galli” nel rispetto delle distanze all’interno degli spogliatoi, poi svolgono consueto allenamento».

Per quanto riguarda gli accorgimenti, invece?
«Sono rimasti gli stessi che abbiamo dall’inizio della stagione. Anzi, l’attenzione è ancora più alta, visti i contagi: per ogni ingresso al Centro, si registra l’accesso di ogni singolo giocatore, quindi viene presa la misurazione della temperatura da parte di un addetto. Ci si cambia distanziati e in piccoli gruppi, così come quando – terminata l’attività – si fa la doccia. L’intero abbigliamento portato in lavanderia e lo spogliatoio, dopo essere stato utilizzato dalla singola squadra, vengono sanificati. Per noi il rispetto dei protocolli da parte di tutti è fondamentale e ci consente di continuare l’attività in sicurezza».

I ragazzi e gli allenatori come hanno reagito dopo lo stop dei rispettivi campionati?
«La pausa ci fa tornare purtroppo a qualche mese fa, quando abbiamo dovuto interrompere i campionati. Peraltro, avevamo gruppi che stavano disputando una stagione entusiasmante che sarebbe certamente terminata regalandoci soddisfazioni importanti. Comunque il fattore che più conta in questo periodo è la salute di tutti, quindi ritengo sia assolutamente corretto fermarsi, in virtù anche del fatto che le partite non si giocavano praticamente più: in ogni società erano presenti giocatori positivi».

In che modo avete tranquillizzato i genitori degli atleti e quali sono state le prevenzioni prese all’interno del Campus?
«I genitori sono molto comprensivi, abbiamo cercato di spiegare che queste precauzioni sono prese per la tutela della salute dei loro figli. Insieme al tutor Davide Briccolani, ho svolto riunioni per informare i ragazzi delle regole e precauzioni da tenere. Inoltre, per ogni minimo sintomo di influenza viene fatto il tampone e isolato il ragazzo: al momento, le cose stanno procedendo abbastanza bene, sebbene questa situazione avrà una ripercussione sull’attività formativa. Aggiungo che, in condivisione con l’Area Performance, stiamo attuando programmi di lavoro individualizzati dedicati al miglioramento di aspetti fisici e tecnici».

Guardando al calcio giocato, domenica scorsa  tra i convocati di mister Mihajlovic, in occasione della sfida con il Napoli ci sono stati ben quattro, su cinque, giocatori chiamati dalla Primavera di Zauri cresciuti nella Scuola Calcio.
«Aggiungo che, per di più, loro quattro – Dion Ruffo Luci, Alex Arnofoli, Simone Rabbi e Mattia Pagliuca – avevano pagato la quota d’iscrizione. Siamo uno dei pochi Club in Italia – e sono orgoglioso di questo – ad avere giocatori che hanno iniziato nella nostra Scuola Calcio, per poi fare tutta la trafila delle giovanili fino alla squadra Primavera, e addirittura arrivare alla convocazione in prima squadra. Aggiungo una postilla: il totale dei ragazzi è sette e non cinque, dato che dobbiamo includere Andri Baldursson e Federico Ravaglia, anch’essi prodotti del nostro Settore Giovanile e già in pianta stabile nella prima squadra».

Riguardo ai soli atleti saliti dalla Primavera alla prima squadra, ci racconta il percorso che li ha portati fino al Dall’Ara?
«Su Omar Khailoti posso dire che a un certo punto della gara pensavo potesse entrare in campo. Ricordo quando è arrivato a Bologna nell’estate 2018, dopo un campionato di Serie D nella Sangiustese: avevamo intravisto che fosse un profilo con cui si poteva lavorare. All’inizio faceva molta fatica, ma è riuscito con tanto impegno e applicazione a migliorare giorno dopo giorno, fino a diventare il prospetto che è oggi. Sono molto contento per la meritata convocazione nella Nazionale Under 20 del Marocco.
Dion Ruffo Luci, è partito dalla Scuola Calcio, dove si sono iscritti in seguito anche i suoi fratelli più piccoli, Didier e Domiziano. Come loro aveva partecipato ai nostri campus: insomma, è il prototipo del ragazzo “Made in Bo”. Nel periodo della scorsa stagione è stato aggregato in pianta stabile con la Prima Squadra, maturando notevolmente sotto l’aspetto calcistico e consentendogli di iniziare il campionato Primavera da protagonista. Quest’anno ha giustamente ereditato la fascia di capitano dal suo concittadino ed ex compagno Leonardo Mazza.
Simone Rabbi si è iscritto alla Scuola Calcio nell’anno dei Pulcini, dopo aver iniziato a giocare nel Castenaso: ricordo che dovetti regalare una sacca di palloni per sdebitarmi. È sempre stato un giocatore di grandissima prospettiva, spesso ha giocato sotto età e fu premiato miglior giocatore del torneo internazionale “Arco di Trento” nel 2018, la manifestazione più importante per la categoria Under 17. Nonostante sia stato molto sfortunato per l’infortunio al ginocchio di un anno fa, oggi si è lasciato tutto alle spalle e spero con tutto il cuore che questo sia l’anno della consacrazione: giocare nello stadio in cui ha aperto le marcature della Supercoppa Primavera, quando abbiamo vinto 5-1 con il Pescara di Mister Zauri, per lui non sarebbe male.
Alex Arnofoli è il più giovane, arrivato anche lui nella Scuola Calcio insieme a Simone Campagna – figlio di Matteo, il nostro magazziniere – da piccolissimo. In questi anni ha fatto un percorso di crescita importante, nonostante qualche infortunio di troppo nella categoria Allievi che lo ha tenuto lontano dal campo per lungo tempo: per me, che lo conosco da tantissimo, e per tutti noi del Settore Giovanile è una grande soddisfazione! Tra l’altro, con suo padre Alberto avevo giocato insieme nell’Ozzanese.
Mattia Pagliuca, infine, è arrivato nei Pulcini della Scuola Calcio dal Monte San Pietro, portato chiaramente dal papà Gianluca. Anche lui è cresciuto tantissimo nell’ultimo anno, soprattutto sotto l’aspetto caratteriale e nella consapevolezza dei propri mezzi. Sta dimostrando di essere un potenziale grande talento, il seguito dipende solo da lui! Anche in questo caso, bella soddisfazione la prima convocazione assoluta in Nazionale, con l’Under 19».

Fonte: Bologna FC

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